[Articolo di Francesco Cosenza]

Sono globali, le analisi poste in prospettive diversificate di ricerca, il lavoro degli archeologi, si pone in piani di ampie sperimentazioni sul campo. I cambiamenti delle epoche, come ricorda il prof. Giuliano Volpe (Università degli studi di Foggia), presente a Potenza nell’incontro tenutosi presso il Museo Dino Adamesteanu, emergono da strutture di pensiero, figure. quindi organizzazione del quotidiano. Sono vaste le letture in categorie, che collocano la fine dell’Impero romano d’Occidente, al centro della profonda trasformazione presente nell’area mediterranea, la quale nella differente visione decadente rendeva quadri storici fortemente dissimili in aree di confine.

I centri urbani, importanti punti presenti nell’ Apulia et Calabrie come Canosa, il maggiore, grazie alla presenza dei Vescovi ( Sabino ), pone sigilli intorno alla figura ed al ruolo dell’autorità. Canosa, sede del governo provinciale ospitava grandi edifici pubblici e religiosi (di fisionomia cristiana) intorno ai quali, la struttura ed il tessuto urbano assumevano velocità e caratteristiche differenti. Le campagne in epoca tardo antica, venivano abbandonate dai contadini i quali, grazie al miglioramento della condizione lavorativa, creavano importanti trasformazioni, l’origine e lo sviluppo dei villaggi rurali, ove la concentrazione urbana favoriva gli scambi e la costruzione di poli di sviluppo, i quali assumevano ruoli di protagonismo nella vita della comunità.

Lo sviluppo della cerealicultura (V.-VI. sec.D.C.), definitivo passaggio verso una più evoluta condizione, favoriva gli insediamenti, spesso presenti ed emersi successivamente intorno a ville romane, come quello di San Giusto centro religioso, sede di un significativo polo, adibito anche alla riscossione delle tasse. Le chiese, punti intorno ai quali le aggregazioni divenivano centri e sedi di funzioni rituali, relativi ai vari aspetti della vita, accoglievano globalmente la comunità, le funzioni cimiteriali svolte nelle stesse, aprono studi di ricerca archeologica. Le terme, presenti in costruzioni e ville, emerse dagli scavi, evidenziano la presenza di aristocratici sul territorio, nella villa di Faragola, ed in altre, presenti in Italia meridionale vi è un’ attenzione rivolta al materiale di costruzione, nelle sale da pranzo (elemento anche questo fortemente indicativo di stati sociali abbienti), come dimostrano gli scavi archeologici.

Numerosi e preziosi i materiali emersi dagli scavi, il marmo delle sale da pranzo delle ville, rinvia ad una agiata condizione vissuta, i pavimenti delineano percorsi artistici contenenti policromie intense. L’incontro, nella chiara esposizione del prof. Volpe, ha reso interessanti contributi alla conoscenza del lavoro dell’archeologo, grazie al quale i segni di culture e i passaggi di epoche e tempi divengono storia, ed il sommerso emerge alla luce.

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