?Se perderò il lavoro farò l?arrotino come mio nonno,
intanto togliamo Passannante dal Museo del Crimine?
Continuano ad arrivare adesioni sul sito www.uldericopesce.com e su www.lucanianet.it
La democrazia assicura il libero pensiero, pertanto è giusto esprimere ciò che si pensa su ogni argomento, anche sulla sepoltura di un uomo. Sarebbe addirittura legittimo raccogliere firme per lasciare in un museo di Bagdad, il corpo di un ostaggio occidentale sgozzato in Irak, per attestare la violenza del terrorismo. Vi chiederete: ?Chi firmerebbe una simile petizione??. E allora libero sfogo all?amico Calza che si è messo a raccogliere firme per ostacolare la volontà di quanti vogliono dare la dignità della sepoltura ai resti del povero cuoco lucano.
La vicenda è la tragica storia di Giovanni Passannante che nel 1878 si scagliò, con un coltellino lungo quattro dita, contro il re Umberto I di Savoia. Gesto che, ovviamente, non riuscì, data ?l?inadatta attrezzatura? che Passannante aveva avuto da un negoziante di ferri vecchi in cambio di una giacca. Al lucano coraggioso e sprovveduto toccò la condanna a morte, convertita poi in ergastolo, grazie all?opposizione di gran parte del popolo italiano. Quindi i Savoia, per essere teneri, lo spedirono sull?isola d?Elba, in una cella di 3 metri quadrati, sotto il livello del mare, dove è rimasto per dodici lunghi anni, nella solitudine più totale, arrivando a mangiare le sue stesse feci.
Reso una larva, i Savoia lo fecero spostare nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino dove morì nel 1910. Non finì qui il suo martirio, appena morto gli fu tagliata la testa, il cranio segato, il cervello prelevato e messo sotto formalina, entrambi esposti presso il Museo Criminologico di Roma dove ancora oggi possono essere ?ammirati? versando due miseri euro.
Questa storia mi provoca grande rabbia. Ho costruito uno spettacolo teatrale che ha girato l?Italia, per denunciare il fatto, ed ho raccolto più di 1000 firme sul sito www.uldericopesce.com per sollecitare le Istituzioni a seppellire i veri resti di Passannante sostituendoli con copie in gesso e resina. Credo sia giusto non esporre i resti reali di un essere umano maltrattato in vita, deriso e offeso quotidianamente in morte. I visitatori del museo, se non sono sadici, si accontenteranno delle copie. Quei molti che vorranno visitare Passannante, come si fa con i morti, potranno farlo recandosi a Savoia di Lucania, dove è giusto portarli per ?l?eterno riposo?. Il presidente del Consiglio Regionale Vito De Filippo, di comune accordo con il Comune di Savoia, sta preparando la traslazione dei resti.
Ma ecco che arriva un comitato capeggiato da Angelo Calza, giornalista della Nuova Basilicata, che si oppone alla sepoltura, chiamandomi in causa più volte, dicendo cose alle quali vorrei rispondere in maniera sintetica e schematica.
1) Fai l?errore di attribuire a Passannante una consapevolezza politica eccessiva, dici addirittura che il nostro amico avrebbe ipotizzato gli ?ammortizzatori sociali, le pensioni di reversibilità e gli assegni familiari?. Se così fosse stato il partito socialista italiano sarebbe nato certamente prima del 1893 proprio grazie a Passannante.
2) Giudichi eccessivo il fermento per la sepoltura dei resti dell?anarchico, nato in tutta Italia, che ha coinvolto i più importanti giornali italiani tra i quali l?Unità, il Messaggero, Liberazione, il Tempo, il Giornale ed altri. (Vedi sul mio sito). Viceversa io lo trovo giusto. Molti sentono un dovere ?etico?. Nello stesso tempo vogliamo toglierlo dal Museo del Crimine perché Passanante non c?entra niente con il crimine. Non ha ucciso nessuno. Passannante aveva degli ideali, come tu stesso dici, non era un delinquente. E allora, se proprio non lo si vuole seppellire, perché non metterlo nel Museo della Repubblica o della Libertà, invece di tenerlo in quell??angusto, triste e disumano museo?, come tu stesso dici, senza pensare di cadere nella più comica e imbarazzante contraddizione.
3) Inoltre dici: ?se Passannante viene sepolto si perde la sua memoria?. Chiariamo una volta per tutte che il museo dove oggi è custodito non è la Cappella Sistina. Nel 2003 è stato visitato da circa 500 paganti, piuttosto pochi per un museo che costa fior di quattrini all?anno ai cittadini italiani oppressi dalle tasse nonostante le ?belle promesse dei vivi?. Per capirci arrivano più visitatori a Savoia per raccogliere la ?salvia?, particolarmente profumata, che vi nasce, che nel Museo del Crimine. E comunque, nel rispetto della Storia, noi vogliamo solo togliere, da quel museo, il cranio e il cervello veri e sostituirli con copie in gesso e resina, perché riteniamo che la sepoltura ?sia una legge eterna, inviolabile e valida per tutti?.
4) Infine dici: ?Se Passannante viene sepolto finiscono le commedie di Pesce che si ritroverà disoccupato?. Preferisco perdere il lavoro pur di seppellire i resti di un uomo. In più ti confido che mio nonno faceva l?arrotino, conservo ancora la mola a pedale, non ho paura di riprendere il suo antico mestiere. Ma se finiscono le storie da raccontare, anche tu, giornalista, passerai brutti momenti. Non preoccuparti. Se dovesse succedere, andremo assieme per i paesi della Basilicata ?ammolando? coltelli. E ?ammolanno? penseremo al coltellino di Passannante, buono per sbucciare le mele, con una lama di soli quattro dita, che ha provocato tanto dolore e tante chiacchiere.