Dopo il sequestro della centrale del Mercure disposto dalla Procura di Castrovillari, per la presenza di amianto e nichel, la Cgil, la Cisl e la Uil hanno deciso di intraprendere un?azione di protesta contro il provvedimento della Procura. Fin qui la notizia riportata dall?ANSA che evidenzia come i licenziamenti decisi dall’Enel riguardino in massima parte gli operai delle imprese impegnati nei lavori di riconversione a biomasse della centrale. Il sindaco di Laino Borgo, Mele ha chiesto al Prefetto di Cosenza iniziative per trovare una soluzione ai problemi legati ai licenziamenti disposti dall’Enel mentre il sindaco di Rotonda, Pandolfi, ha ribadito invece come il diritto alla salute venga prima di tutto il resto. La vicenda della riconversione della centrale del Mercure sembra dunque destinata a far parlare di sé. Ciò che ancora non è chiaro e che meriterebbe di essere chiarito è il perché ciò accade in un parco nazionale. L?ente gestore del parco ? è quanto denunciano i comitati dei cittadini – avrebbe dovuto approfondire, per le sue specifiche competenze in materia di salvaguardia del territorio, la problematica già nel 2002, molto tempo prima che la Procura della Repubblica di Castrovillari apponesse per ben 5 volte i sigilli all?area ed agli impianti della centrale. Durante la Conferenza dei Servizi del 2002 emerse il dubbio se il progetto di riconversione della centrale del Mercure, con un costo di oltre 44 milioni di euro, dovesse o meno essere sottoposto alla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). La centrale del Mercure è infatti ubicata all?interno del perimetro del parco nazionale del Pollino, nel territorio comunale di Laino Borgo e si trova a poca distanza dal SIC e ZPS ?Fiume e Valle del Lao?.
Il Ministero dell?Ambiente, nell?escludere l?applicazione della procedura VIA alla riconversione della Centrale del Mercure, dimentica però di considerare che la centrale si trova nel territorio di un parco nazionale. Sarebbe bastato che i tecnici ministeriali avessero verificato l?ubicazione della centrale sulla cartografia del parco e di come essa investa in modo diretto il Sito di Importanza Comunitario e Zona di Protezione Speciale dell?Unione Europea ?Fiume e Valle del Lao?. ?Particolari? questi ignorati di recente addirittura dall?ente gestore del parco nazionale del Pollino, allorquando nel mese di maggio 2005, nel richiedere conferma del parere al Ministero dell?Ambiente in ordine alla non necessità delle procedure VIA, VAS e Valutazione d?Incidenza, non comunica che la centrale del Mercure si trova nel perimetro del parco nazionale ed incida sui SIC e ZPS del Parco. Il palleggiamento di competenze e la conseguente decisione di escludere il progetto Enel dalla VIA e dalla Valutazione d?Incidenza non ha consentito che i lavori venissero effettuati nella legalità, forse evitando così l?intervento della Procura. Davvero grave è che invece che il Comune di Laino Borgo nel 2004, chieda di stralciare dal parco nazionale proprio la parte di territorio ove è ubicata la centrale e l?intero Consiglio Direttivo del Parco (con l?eccezione della prof. Fascetti) nel novembre 2004 proponga al Ministero dell?Ambiente di stralciare dal perimetro del parco anche gli ettari ove sorge la centrale del Mercure, in pieno parco del Pollino. L?Ente delibera così di cancellare dal parco l?area ove sorge la centrale, piuttosto che creare problemi di compatibilità al progetto di riconversione proposto da Enel, che può continuare nei suoi lavori. Nel frattempo sale il tono della protesta dei cittadini, dei comitati e delle amministrazioni comunali lucane nei confronti di opere di cui si ignorano le caratteristiche di cui se ne denuncia la scarsa trasparenza. Nel maggio scorso il Ministero dell?Ambiente, pur riconfermando la non necessità dell?applicazione della VIA, fa rilevare al parco del Pollino che ?nel caso in cui non richieda la procedura di VIA e il progetto direttamente o indirettamente interessi aree SIC e ZPS, la Valutazione di Incidenza va sempre effettuata?. Contrariamente a quanto riferisce la Flaei CISL in un suo comunicato recente, la Valutazione d?Incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all?interno delle aree SIC e ZPS, sia a quelli che pur sviluppandosi all?esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori tutelati nel sito.
E? notorio come il Fiume Mercure sia il maggior tributario del Fiume Lao e che l?intervento interessi l?alto bacino del SIC e ZPS Fiume e Valle del Lao prevedendo tra l?altro la derivazione di ingenti quantitativi di acqua necessari per il funzionamento della centrale con immissione di acque di trattamento nello stesso fiume. Una nuova ?tegola ? potrebbe cadere così sulla testa della Centrale ma anche del parco scagliata questa volta proprio dagli uffici ministeriali ai quali deve essere giunta l?interrogazione al Parlamento Europeo dell?On Monica Frassoni dei Verdi intravedendo la possibilità che venga intrapresa contro l?Italia una procedura d?infrazione delle regole comunitarie in materia di ambiente. Un particolare non di poco conto è che la Valutazione d?Incidenza prevista dalle normative (DPR 357/97 e 120/03) avrebbe dovuto essere prodotta dall?Enel prima dell?inizio dei lavori e non a lavori ultimati.