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Libri: “Niente canzoni d’amore” di Vinicio Capossela

[Recensione di Mimmo Mastrangelo]

Dove lui arriva comincia lo spettacolo. Dentro di sé ha sipario e palcoscenico, scenografia e golfo mistico. La sua voce, come un burattinaio, fa vivere parole e musiche, che continueranno a cantare anche nei cieli che mai conoscerà”. Il volume raccoglie tutti i testi dei sei album che l’artista italo-tedesco (è nato ad Hannover nel 1965 da genitori avellinesi, ma è emiliano di adozione e per formazione artistica) ha prodotto fino ad oggi. Certo, cimentarsi nella “fredda” lettura dei brani senza il supporto della musica non si prova la stessa emozione di quando Capossela  canta seguendo le rotte di una strampalata e funambolica poetica. Ma leggere queste canzoni aiuta (di sicuro) a conoscere meglio l’artista, ad entrare più a diretto contatto con la sue ineffabili e spontanee traiettorie.

Anche se nel corso degli anni la canzone (o meglio l’arte) di Capossela, come annota Goffredo Fofi, è andata giustamente maturando in un modo sfacciatamente raffinato, perdendo certe  dolenti  ma intriganti ingenuità, ha, tuttavia, mantenuto gli spartiti surreali di sempre. Alla maniera di uno sciamano che dispone di uno scrigno di infinite diavolerie ed invenzioni, Vinicio Capossela non bisogna mai prenderlo sul serio, nel suo seminato di poesia è mirabile perdersi perché anche quando meno te l’aspetti sa porgerti in dono una sorpresa. Come gli argomenti trattati nel suo romanzo d’esordio “Non si muore tutte le mattine” (Feltrinelli) , il canzoniere alletta a scoprire delle tracce senza seguire l’ordine disposto per ciascun album, magari si ha subito voglia di leggere  i testi più famosi, ma alla fine  dell’andare avanti ed indietro per le pagine ci si ritrova con il Vinicio Capossela che conosciamo, che piace per come le sue filastrocche riescono a danzare in uno spazio sospeso, per i giochi di parole e dei ritornelli i quali, per essere più suggestivi, hanno necessariamente bisogno del sodalizio con marcette o ritmi tzigani,  con musiche mariachi o il frastuono di grammofoni e grancasse. Le canzoni di Vinicio Capossela in punta di grazia sanno condurre dentro un mondo di provincia dove il domani è “sempre un po’ ieri” e gli amori  entrano forti ed escono freddi;  dove si va incontro ad un destino fatto semplicemente di cose normali e precarie e i sogni chiedono nella notte il piacere dei sensi; dove i ricordi sono fuggiti via e “gli amici ubriachi sono meglio della compagnia di un film”.

Al volume è incluso il dvd ”Parole e canzoni”, che è il risultato di un’operazione di incollaggio di interviste e filmati (una chicca è il concerto del primo maggio del 2004 a Genova in compagnia del cantore pugliese autodidatta Matteo Salvatore) della cineteca Rai e in cui emerge un ritratto-non ritratto di un cantautore che fa della sua arte un prodigio. Ma per parafrasare  parole dello stesso  Capossela, canzoniere e film sono un regalo da fare ai tanti temerari di questo tempo di precarietà che soffrono il silenzio di milioni di canzoni di qualità. Leggete, vedete,  ascoltate e, se volete, ubriacatevi di emozioni con Vinicio Capossela perché è una garanzia, un teatro vivente che di intenso sa illuminare.

[EINAUDI – PAG.237 – EURO 27,00]

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