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L’anno che doveva cambiare l’Italia

“Se un marziano volesse farsi un’idea del nostro paese guardando l’attualità televisiva, penserebbe che da noi esistano solo esseri di sesso maschile: sono loro, infatti, che parlano di politica e di economia, di cultura e di religione, di guerra e di pace. Poi c’è qualche bella ragazza che annuncia sorridendo i programmi, e sempre sorridendo, dice ‘buonanotte’.” (“L’avventurosa storia del femminismo” G.Parca, 1976). Quello che realmente colpisce di questo estratto non è tanto il contenuto quanto la sua data di pubblicazione. A distanza di 31 anni, infatti, queste parole restano cariche di una verità così attuale da risultare imbarazzante. È proprio questo il punto, dal ’76 ad oggi, la situazione è la stessa: donne che lottano per occupare cariche di maggior rilievo e mostrare ben altre qualità oltre ad uno ‘splendido sorriso’. L’anno 2007 è stato proclamato “Anno europeo delle pari opportunità di tutti”. Un anno dedicato alla lotta contro le discriminazioni basate su genere, razza, origine etnica, religione, diversità di opinione, disabilità, età ed orientamenti sessuali”.