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Pale al piede

Con il nuovo Disegno di Legge in materia di Energia della Giunta Regionale di prossima discussione in Consiglio Regionale, si sono stati fatti due passi indietro. Da un lato con un colpo di mano la lobby eolica è  riuscita ad imporre le proprie regole “salvando” i 9 impianti eolici (Abriola, Anzi-Trivigno, Barile-Venosa, Gorgoglione-Guardia Perticara, Grottole, Lauria, Muro Lucano, Ripacandida, Tursi-Colobraro) oggetto di accesi dibattiti e vive polemiche e dall’altro si è definitivamente “affossata” la moratoria passando ad una vera e propria sanatoria. Conti alla mano però, il DDL della Giunta in materia di Energia, prossimo ad una fulminea approvazione in Consiglio Regionale, si fonda su evidenti anomalie ed incongruenze. Destinato a sostituire, ribaltare e frammentare il Piano Energetico vigente mai rispettato, esso stabilisce un tetto di 1200 Megawatt ricavabili da fonti rinnovabili, di cui 500 Megawatt soltanto da fonte eolica.