Sasso di Castalda dice no al petrolio
L’Amministrazione nega alla Shell nuovi permessi per effettuare ricerche petrolifere.
[ ANNO III – NOVEMBRE 2007 – NUMERO 43 ] LE INFRASTRUTTURE IN ITALIA E IN EUROPA
“Noi non battiamo le vie giudiziarie per affrontare i problemi politici”
In perfetta solitudine, lo andiamo ripetendo da anni, ben prima che scoppiassero le vicende giudiziarie che stringono oggi nella morsa gran parte del ceto politico, banche, imprenditori, persino giudici i più alti in grado nella nostra regione.
[ ANNO III – SETTEMBRE 2007 – NUMERO 34 ] LO STATO DI SALUTE DEL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO
[ ANNO III – AGOSTO 2007 – NUMERO 32 ] DA RYANAIR AD IKEA: LA SOCIETÀ LOW COST
[ ANNO III – AGOSTO 2007 – NUMERO 31 ] L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA E DELLO SPRECO
Più soldi, più tutele, più occupazione
Barilla, rinnovato il contratto integrativo di gruppo. L’intesa raggiunta ieri a Parma dopo una lunga trattativa. Novità su premio di produzione, lavoro notturno e occupazione. In Basilicata interessati 492 lavoratori dello stabilimento Barilla di Melfi. Lapadula: “Intesa positiva che migliora le relazioni industriali”. Più soldi, più tutele, più occupazione. Questo in sintesi il contenuto del nuovo contratto integrativo della Barilla sottoscritto ieri mattina a Parma dalle federazioni nazionali e regionali di categoria e dal coordinamento nazionale delle Rsu Barilla dopo una lunga ed estenuante trattativa. Erano sei mesi che i lavoratori del gruppo emiliano attendevano il rinnovo dell’integrativo di gruppo. Il nuovo contratto interessa in tutto 492 lavoratori lucani, tra fissi e stagionali, impiegati nello stabilimento Barilla di San Nicola di Melfi. Azienda e sindacati hanno ripreso la trattativa dopo lo sciopero di otto ore del 25 luglio scorso proclamato da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil a seguito della rottura del primo tavolo negoziale.
Mister Day di Atella, c’è l’accordo
La firma stamane in calce al piano di rilancio dello stabilimento lucano ex Parmalat. Previsti nuovi investimenti e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
[ ANNO III – LUGLIO 2007 – NUMERO 28 ] LE POLITICHE SOCIALI IN ITALIA E IN EUROPA
Basilicata e Puglia, oro nero e oro blu
Le riprese televisive dei canoisti sull’invaso di Monte Cotugno, in agro di Senise (Basilicata – Potenza), sembrano voler celare la grave situazione di crisi idrica nelle vicine province di Taranto, Brindisi e Lecce, dovuta alla carenza di acqua. Ma come mai la domanda d’acqua continua a crescere in Puglia? Con i suoi 530 milioni di mc di capacità, l’invaso di Monte Cotugno è considerato il punto nodale dello schema idrico Ionio-Sinni. L’invaso artificiale, realizzato lungo il corso del fiume Sinni, tra il 1970 ed il 1982, è il più grande in terra battuta d’Europa. Le portate derivate della diga sono destinate per usi plurimi: su un totale di 261 milioni di metri cubi di acqua erogati il 41% va in Basilicata e il 55,2 % in Puglia (55,2% per uso potabile,40,4% irriguo e 5,6 % industriale). All’indomani della sua messa in esercizio e dopo aver sottratto fertili territori all’agricoltura del senisese, l’invaso di Monte Cotugno avrebbe dovuto risolvere i problemi di carenza d’acqua.