Energie rinnovabili, biocarburanti avanzati, decarbonizzazione. Questi sono i tre obiettivi su cui le imprese potranno puntare, e per i quali sono state investite già diverse risorse.
Le imprese private, tramite innovazione ed investimenti, hanno la capacità di sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia gestendo le operazione con una visione strategica.
“La Misura Energy Release 2.0“ è l‘attuale risposta al sistema produttivo italiano. La norma del decreto 181/2023 fa crescere le rinnovabili e mette in condizione quasi quattromila imprese di competere col resto d’Europa.
Si tratta delle imprese più energivore che hanno una concorrenza internazionale altrimenti non sostenibile.
La misura promuove gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica.
La norma va nell’indirizzo di alimentare le rinnovabili ragionando su un modello di flessibilità notevole, che permetta di superare la difficoltà che c’è nel reperimento di aree, usando anche quelle a distanza autorizzate.
Un contributo in conto capitale fino a un massimo di trenta milioni di euro per progetto d’investimento e per impresa. Il modello dei biocarburanti sostenibili, di cui l’Italia è leader.
A proposito di biocarburanti, di ricerca, di investimenti e di transizione energetica. Per progetto e per impresa è stato previsto un contributo in conto capitale fino a trenta milioni per progetto e per impresa.
L’obiettivo è quello di affermare il modello dei biocarburanti sostenibili, di cui l’Italia è leader.
Il contributo è da utilizzare per la riconversione totale o parziale delle raffinerie tradizionali esistenti in bioraffinerie. Lo prevede il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, nella Serie Generale del 5 agosto 2024.
La misura incentiva la riconversione totale o parziale delle raffinerie tradizionali esistenti.
Ciò per aumentare la disponibilità di produzione nazionale di biocarburanti liquidi sostenibili da utilizzare in purezza.
Il recente decreto integra quanto è stato previsto dal decreto MASE del 16 marzo 2023.
La previsione è che vengano immesse in consumo, dai soggetti obbligati, quantitativi di biocarburanti in purezza che si incrementano di centomila tonnellate annue.
Fino a raggiungere il milione di tonnellate nel 2030 e negli anni successivi.
Si prosegue così sul percorso puntellato dai diversi obiettivi di decarbonizzazione. Affermando la centralità di un modello, quello dei biocarburanti sostenibili, che è già una realtà in Italia ma ha bisogno di una forte affermazione in sede europea.
I contributi sono concessi a valere sul Fondo per la decarbonizzazione e la riconversione verde delle raffinerie esistenti, con priorità alla riconversione totale degli impianti tradizionali.
Il sogetto che gestisce l’attuazione della misura è il Gestore dei Servizi Energetici SpA, che dispone le regole operative.
Energie rinnovabili, produzione di biocarburanti avanzati e decarbonizzazione costituiscono dunque le tre tappe green lungo il percorso di transizione energetica. Oggetto dei recenti contributi saranno i tre obiettivi su cui conviene alle imprese puntare nel prossimo futuro.
Maria Chiara Di Carlo