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Meglio ZES Unica + Credito Industria 4.0.

In Basilicata ZES Unica + Credito Industria 4.0 può essere la combinazione ideale per le imprese che vogliano ottenere agevolazioni ed incrementare la propria attività.

La formula vincente individuata a ridosso di quasi un anno di esperienza lavorativa dai liberi professionisti lucani dediti ai finanziamenti per le imprese.

Lungo tutto il 2024 molti articoli sono stati scritti sull’Industria 5.0, sulle novità relative alle zone economiche speciali, sulle differenze tra Industria 4.0 e Industria 5.0. Ma raramente ha avuto luogo la focalizzazione su quale fosse l’applicazione spesso più vantaggiosa.

Il piano transizione industria 5.0, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2024 e l’obiettivo è la promozione della digitalizzazione e della sostenibilità. Ciò offrendo un inventivo significativo per le imprese disposte ad investire in tecnologie software ed hardware avanzate riducendo i consumi energetici, dunque in un’ottica green.

Ma esiste un primo ostacolo: sono escluse le imprese in difficoltà finanziaria ed è richiesto il rispetto delle norme sulla sicurezza e quelle riguardanti i contributi previdenziali.

Decisivo è stato il Piano Nazionale di Transizione 4.0. per coprire, grazie al credito d’imposta, gli investimenti in macchinari, impianti ed attrezzature informatiche.

Ma per la transizione verso un’economia più ecosostenibile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo del Piano Transizione 5.0.

Il credito d’imposta va dal 5 al 45% del valore degli investimenti ammessi, principalmente beni strumentali come macchinari ed impianti, che soddisfano i requisiti del 4.0.

La 5.0 consente di ottenere anche un efficientamento energetico.

Entrambe le misure sono volte alla sostenibilità, alla riduzione dei consumi, dei costi e degli impatti ambientali.

Risulta evidente tuttavia come, per qualsiasi delle tre soglie, il contributo ottenibile con la 5.0 sia superiore a quello della 4.0.

Si ricorda che tra loro le misure sono non cumulabili.

La cosa è del tutto logica in quanto i beni 5.0 devono essere 4.0 ed, in aggiunta, essere tali da garantire risparmio energetico (calcolato sull’unità produttiva o sul singolo processo interessato).

E, quindi, l’aliquota del credito 5.0 parte dalla soglia della 4.0 incrementandola fino a più che raddoppiarla (fascia 0-2,5m€ con credito 4.0 pari al 20% e credito 5.0 pari al 45%).

Maria Chiara Di Carlo