Al Teatro Stabile di Potenza Maurizio Mastrini, il 3 marzo 2023 nell’ambito della 36esima stagione concertistica di Ateneo Musica Basilicata.
Un concerto che vedrà esibirsi il pianista umbro Maurizio Mastrini, tra i maggiori pianisti e compositori del panorama musicale e strumentale internazionale.
Il Maestro è noto come “il pianista al contrario”: riesce ad eseguire i brani
Sulle orme di Robert Schumann la sifda sarà quella di tradurre in note musicali le lettere. Così la prima composizione si intitola “Baci”, in onore dei 100 anni compiuti dal romantico cioccolatino della Perugina, ed è stata eseguita in anteprima proprio a Perugia.
E Schumann? Si era invaghito della contessa Pauline von Abegg, giovane e graziosissima pianista. Le furono dedicate le “Variazioni sul nome Abegg”. Tale nome, difatti, secondo la notazione tedesca corrisponde alle note La-Sib-Mi-Sol-Sol.
Come ha potuto mai realizzare Mastrini il miracolo di Schumann? Ebbene, è bastato utilizzare la notazione internazionale. Il LA corrisponde alla lettera A, il SI alla B, il DO alla C, il RE alla D, il MI alla E, il FA alla F e il SOL alla G.
Non è stato facile avere solo quattro note determinanti per creare il tema dei BACI (…) Non si tratta soltanto di comporre, o meglio, di eseguire una regola. Bisogna sviluppare quella regola nell’atto compositivo di una piacevole melodia”.
A valorizzare tale prezioso lavoro interverrà l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata diretta da Paolo Scibilia.
Ma non solo.
Nell’arco di dodici brani per pianoforte ed orchestra non mancherà il brano “Hugs” dedicato agli abbracci che sono stanto mancati lungo tutto il periodo della pandemia, e che spesso mancano ancora. Avendo gli ultimi anni modificato lo stile di vita di molti.
Cento sono stati i concerti eseguiti in un anno dal Maestro Maurizio Mastrini, ed in ogni tappa hanno registrato il sold out.
Sarà un onore per il capoluogo della Basilicata accogliere ed ascoltare il contributo del pianista classico umbro. In un abbraccio verrà accolto da tutti coloro che sanno apprezzare non soltanto la musica, ma anche l’innovazione ripresa – e non è un ossimoro – grazie ad un tuffo nel passato.
Maestrini ha saputo poi ritornare per omaggiare tale tecnica sconosciuta. Sono stati riconquistati così in parte i baci, gli abbracci… Ma sulle orme di Schumann.
Maria Chiara Di Carlo