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Dissesto ecologico e qualità dell’acqua in Basilicata. Se ne occupa il Ministero della Transizione Ecologica.

Carlo Percopo ha portato i saluti del Ministero della Transizione Ecologica, facendo parte della Segreteria Tecnica del Ministro. La legge che ha istituito il Ministero il 22 marzo 2022 ha istituito il Comitato della Transizione ecologica di ministri, tra cui il ministro della transizione ecologica. Decarbonizzazione, qualità dell’aria… Ma uno dei temi che sta a cuore è il dissesto ecologico e le risorse idriche. Nel coordinare le politiche internazionali vi è la naturale prosecuzione del PNRR che finisce nel 2026. Un piano a tempo. Ecco perché la resilienza. Tutta una serie di politiche europee ed internazionali con obiettivi al 2050.

Il piano si fonda su vari pilastri, tra cui la tutela delle risorse idriche e delle infrastrutture. Uno degli obiettivi è la riduzione del consumo di suolo pari a zero. Paritario la riqualificazione delle aree degradate come strumento necessario, per ridare vita a suoli degradati. Sono stati costituiti gruppi di lavoro ed enti competenti per materia.  I vari enti trattano gli stessi argomenti ma a compartimenti stagni. L’aver creato gruppi di lavoro rende la gestione complessa ma è iniziato un percorso di omogenizzazione degli obiettivi. Tutta la transizione ecologica con obiettivi al 2030 e al 2050. Si fa della condivisione il substrato necessario.

Uno degli obiettivi è quello del dissesto idrogeologico. A cominciare dalle Regioni che sono soggetti attuatori. C’è anche ISPRA, ministero dell’Interno, nel MITE vi sono due dipartimenti coinvolti.

Purtroppo vi sono state tante difficoltà. Ma il territorio lucano è la ricchezza vera della Basilicata. Ecco perché sarà fondamentale, entro il 2026, operare in vista del dissesto ecologico con una corretta gestione delle risorse idriche, in modo tale che la Basilicata non debba dipendere, almeno per l’acqua, da altre regioni.

Maria Chiara Di Carlo