Alta velocità in Basilicata. Sembra un ossimoro. Potrebbe invece diventare l’accordo di due realtà che si completano.
Alta velocità in Basilicata. Non è mai abbastanza. L’Associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno e delle Aree Interne (Svimar) ha promosso un incontro con il presidente della provincia Guarino presso la sala bibliomedioteca della Biblioteca Nazionale di Potenza. Al centro il progetto di determinare nuove modalità di trasporto nella nostra Regione.
La necessità è quella di non perdere “il treno del PNRR” e di lavorare sui suoi bandi.
Una variante sulla linea ferroviaria dell’alta velocità consentirebbe un recupero di quarantacinque minuti sulla dorsale verso Salerno. Tramite la bretella “Potenza-Tito-Auletta”. Quarantacinque minuti per Salerno e per Praia, percorrendo la Riviera dei Cedri, il golfo di Policastro, Maratea e tutta l’area Sud foriera di turismo. La linea storica che passa per Romagnano via Battipaglia riciede un tempo di percorrenza di 4/5 ore.
Potenziare anche la linea ferroviaria “Potenza -Battipaglia” potrebbe essere un buon progresso. Realizzabile tramite l’attuazione del progetto di potenziamento.
Si potrebbe inoltre anche collegare alla rete ferroviaria “Potenza- Auletta-Lagonegro”nuove aree interne delle regioni del Sud.
Avviata dunque una raccolta di firme da parte dell’Associazione. Hanno firmati diversi sindaci che non ci stanno a far passare la bassa velocità per alta velocità. La bretella “Tito-Auletta”consentirebbe una rivoluzione nei trasporti sia per i passeggeri che per le merci.
La bretella è una importante opportunità anche per il tessuto produttivo e imprenditoriale poiché, a differenza del collegamento trasversale da Romagnano, Potenza, Metaponto e Taranto, consentirebbe il passaggio dei treni merce rendendo utilizzabili le aree industriali e la Zes jonica della fascia basentana (Potenza, Tito, Sant’Angelo Le Fratte, Balvano).
Ciò con lo sviluppo delle aree interne e dell’Appennino Meridionale tramite un collegamento tra Tirreno e Jonio in Basilicata. Le aree interne dell’Appennino lucano al momento appaiono difficilmente raggiungibili.
Qualcosa si sta muovendo dunque all’interno della Regione Basilicata, con i lucani che non si rassegnano a rimanere scollegati da turismo ed entrate economiche. Un’attivismo che nasce dalla volontà di cambiare le cose, di migliorare un assetto precostituito e non più conforme alle nuove esigenze dei tempi nuovi.
Istanze vive anche in un recente passato ma prive dei nuovi mezzi che si profilano in questo periodo all’orizzone. Tra i recenti strumenti quello del PNRR, un’occasione di ammodernamento per la Regione Basilicata dimodoché, tramite linee di collegamento del tutto nuove, i turisti possano beneficiare di risorse dal profumo antico.
Maria Chiara Di Carlo