A norma degli orientamenti riveduti, un gruppo di regioni che ospitano il 41,99 % della popolazione italiana sarà ammissibile agli aiuti per investimenti a finalità regionale. Tra queste c’è la Basilicata. Difatti:

  • Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (che totalizzano il 32% della popolazione italiana) rientrano tra le regioni più svantaggiate dell’UE, con un PIL pro capite inferiore al 75 % della media UE. Tali regioni sono ammissibili agli aiuti a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), TFUE (le cosiddette “zone a“), con intensità massime di aiuto per le grandi imprese comprese tra il 30 % e il 40 %, in funzione del PIL pro capite della “zona a” di appartenenza;
  • l’Italia ha la possibilità di designare cosiddette “zone c non predefinite” per un massimo del 9,99 % della popolazione nazionale. La designazione specifica delle “zone c non predefinite” può avvenire in futuro e comporterebbe una o più modifiche della carta degli aiuti a finalità regionale approvata oggi.

In tutte le zone menzionate, le intensità massime di aiuto possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per gli investimenti delle imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per gli investimenti delle piccole imprese (per i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di EUR).

Una volta definito un futuro piano territoriale per una transizione giusta nell’ambito del regolamento sul Fondo per una transizione giusta, l’Italia avrà la possibilità di notificare una modifica della carta degli aiuti a finalità regionale approvata, al fine di applicare un potenziale aumento dell’intensità massima di aiuto nelle future aree di transizione giusta, come specificato negli orientamenti riveduti per le “zone a”.

Rientrando la Basilicata proprio in tali zone tale regione sarà destinataria della modifica della carta degli aiuti a finalità regionale, con potenziale aumento dell’intensità massima di aiuto.

Grandi opportunità si aprono quindi per il territorio e per le imprese, a patto che le attività economiche sappiano coglierle avvalendosi dell’ausilio di validi professionisti.

Maria Chiara Di Carlo

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