Passione del digital marketing posizionando un sito in cima ai risultati di ricerca. Metodo scientifico sperimentale, modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere… Tutto quello che vediamo oggi, servizi di visibilità su Google, sono stati sviluppati con procedimenti e replicando tali procedure. Nel momento in cui abbiamo una scena se applichiamo le stesse regole e passaggi nella stessa sequenza otteniamo lo stesso risultato. Così diventa un metodo scientifico. Vedremo così delle regole fondamentali.
Ottimizzazione dei motori di ricerca. L’insieme di attività che si svolgono sui contenuti web affinché si ottenga la massima visibilità sui motori di ricerca.
Quando un utente fa una ricerca, il motore trova dei risultati e li ordina. Qual è il sistema di ordinamento che conoscete?
Keywords ? Cronologico… alfabetico, contenuti. Quelli sono criteri di ordinamento. Se abbiamo un ordine cronologico abbiamo un sistema di ordinamento. All’inizio erano utilizzati dei sistemi rudimentali e i SEO avevano vita semplice. Ora è ancora così ma questi sistemi di ordinamento sono diventati molto più complessi. Questa tipologia di visibilità è chiamata “visibilità organica”, naturale e non a pagamento.
Risultati naturali e non più classici. Dobbiamo definire altre due tipologie di parole: indicizzazione e posizionamento. C’ è una incomprensione sui due termini, che non sono sinonimi. Qual è la differenza?
Indicizzazione: presenza della nostra pagina in Google. Se le pagine del nostro libro sono presenti in bibloteca sono presenti negli archivi di Google. Questo non vuol dire essere trovati. Seconda fase: posizionamento se un utente fa una ricerca sui contenuti della nostra pagina. Quali sono le pagine che parlano di salute e benessere? Google trova tutte le pagine e le ordina. Se siamo visibili nelle prime dieci posizioni abbiamo il posizionamento. Tutti i motori sono uguali? Agosto 2019: nel mercato occidentale Google ha il 92,4 per cento del mercato. Poi c’è Bing, tutti gli utenti che pensano di usare Google e invece usano Bing e poi tutti gli altri motori di ricerca. Se vogliamo fare SEO e prenderci il mercato questo mercato sta su Google. Non così in Cina… nei mercati tradizionali nostri Google. Perché la SEO funziona così bene? Perché si è visibili nel “magic moment” dove si incrocia la domanda con l’offerta di quei prodotti. I clienti possono essere visibili nel momento magico, quando la domanda si manifesta e si esprime nella ricerca dell’utente. L’unico strumento al mondo che inverte il processo di marEketing per cui trovo un pubblico e chi mi ritiene interessante mi contatta. Con google l’utente che ha bisogno del mio prodotto mi trova. Lo scopo di Google: dare la migliore esperienza di ricerca all’utente. Trovare ad esempio l’oggetto cercato nella mia zona. Non bisogna digitare “Padova” . Come dare la migliore esperienza di ricerca al nostro utente? Queste sono tutte le pagine del nostro sito. Solo alcune sono raggiungibili. Ne perdiamo dieci magari perché in area riservate. Google manda questi programmi, questi spider, velocissimi ma stupidi: trovano pagine raggiungibili, le scansionano e le fotocopiano e le mettono negli archivi di Google. Lo spider non archivia la pagina archivia una copia e non indicizza tutte le pagine: alcune sono copie altre non sono interessanti, vi è una dispersione e non abbiamo tutte le pagine del nostro sito indicizzate. Ciò non porta traffico. Se le nostre pagine sono tra le prime dieci posizioni sono posizionate. Non tutte le nostre pagine sono indicizzate. Ciò può essere poco remunerativo. Solo se l’utente fa click e va sul nostro sito. Oltre ad essere posizionati bisogna fare in modo di essere scelti. Visibilità organica che generi traffico sul sito. Un basic che è stato perso è questo: vi è una dispersione e se si vuole tanto traffico al sito la bocca dell’imbuto deve essere ampia, più è grande più traffico arriverà. Devono essere tanti contenuti su tante pagine, se abbiamo tanti contenuti su una pagina sola siamo fritti. Magari si posiziona quella singola pagina ma è una. Utile quindi avere una pagina e tanti blog con tanti articoli.
Maria Chiara Di Carlo