“Per me è ancora troppo presto per dire qualcosa, ferma restando la nobiltà degli intenti. Si tratta di capire bene in che direzione andare. Ho sempre un po’ di difficoltà laddove la speculazione cominci a vertere sui metodi. A me piace andare subito al concreto. Nell’ipotizzare tavoli tematici andrei in un ipotetico tavolo di azione.
Quello di cui sono sicuro è che la situazione – non conosco in maniera specifica la realtà della Val d’Agri – sono di
Creeremo una associazione che interessi tutto il territorio lucano.
Mi sembra di poter dire che la situazione dal punto di vista culturale, sono un attore lavoro in teatro, cinema, televisione, sono un operatore culturale tout court la situazione è disperata e disperante e c’è tanto da fare. Non vorrei fosse l’ennesimo tentativo di creare qualcosa perdendosi nelle parole. Negli anni passati a Roma in Basilicata ho fatto tante cose. Quello che mi è sempre dispiaciuto è che di queste iniziative ce ne sono state tante ma si sono perse dietro ad una mancanza di concretezza è quello che io ho rilevato nella mia esperienza. Necessità di dover partire dai bambini, dai ragazzi, dalla scuola. In un mondo ideale mi piacerebbe immaginare uno Stato in cui vi fosse un governo con due soli ministeri: sallute e scuola. Per scuola intendo istruzione ed educazione che sono due cose distinte”.
Grazie Fabio e scusa ma è per sollecitare il dibattito. Circa l’ennesimo tentativo volto a fallire è una eventualità da mettere in conto ma i soci promotori sono più di 20 persone che si riuniscono da più di un anno. Quando ci siamo accorti che il potenziale era forte abbiamo riunito tutti gli amici sul territorio lucano e con umiltà è arrivato il momento per aprire un confronto tra tutti coloro che vogliono creare qualcosa e noi abbiamo la necessità di diventare operativi.
Grazie, lavorando nel campo dell’arte uno dei compiti principali vi è l’intento di disturbare.
Dritti all’obiettivo se interessa l’iniziativa e possa essere utile alla comunità chi vuole intervenire prego. Poi sui temi, cosa trattare capiamo se vi piace questo metodo la democratizzazione del processo Renato Cantore
Vi ringrazio molto ed apprezzo questa iniziativa una delle poche occasioni che ha la comunità di svegliarsi essendo sotto una forte dose di anestetitico. Saltati tutti i gruppi intermedi asssociativi, professionali.
Ci sono anche da noi – nel nostro piccolo – abbiamo fenomeni … il leader che parli con il suo popolo della sua linea senza che venga contestata no. Abbiamo bisogno di ricostruire la nostra società Ho seguito il dibattito che cosa c’è che mi intriga del modo di porsi di quel tipo di società la nascita continua, ripetuta di queste articolazioni della comunità.
Maria Chiara Di Carlo