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il tema del dibattito pubblico di cui parla Sabino Cassese deve ess posto al centro della PA con strumenti che possono rendere condivise e partecipate determinate scelte riducendo la conflittualità sociale.

Luigi D’Andrea: ponte sullo stretto decisione cittadinanza, partecipazione ci appartengono come cittadini ma evocano la manualistica costituzionale. Il rapporto tra le categorie può essere un’utile guida

La cittadinanza rimanda al mondo della politica, al popol come insieme dei cittadini che è lo stato

La partecipazione rimanda al mondo delle istituzioni della cultura, della società

Il territorio rimanda alla dimensione sociale ed economica

Il rapporto tra popolo, poplazione, nazione L’emergere di una società liquida come afferma Bauman

Ragionismo

Una esigenza generale è che queste 3 categorie siano significative l’una per l’altra. Importante che queste tre appartenenze si parlino e siano significative l’uno per l’altra che non sia irrrilevante avere accanto cittadini che parlino una certa lingua

La categoria della cittadinanza ci rincia al rapporto tra cittadini ed istituzioni: è una delle modalità più significative.

Tale rapporto è dal punto di vista del principio democratico: Democrazia collegamento tra cittadini e istituzioni. I cittadini in assemblea che decidevano sugli affari comuni.

Eleggo i miei rappresentanti, a volte decido io e prendo parte ai procedimenti, alla sfera pubblica al procedimento dialogico in base al quale l’autorità decide. Democrazia collegamento tra cittadini e istituzioni nella forma di questo dialogo.

Questo prinicpio democratico lungi dall’identificare governanti e governati, chi decide e chi è destinatario della decisione. La democrazia è una rete di relazioni. Anche la democrazia diretta. Nel referendum il cittadino risponde ma qualcuno fa una domanda. Questa rete di relazione può ammalarsi per l’ammalarsi degli snodi. La crisi dei soggetti della vecchia azione, i partiti. I partiti oramai sono morti e chi parla male dei partiti fa villipendio di cadavere. Fatichiamo ad avere un sistema politico che selezioni la classe dirigente e le politiche.

Soggetti sociali, professioni sono chiamate a gestire per conto dei cittadini. Se si va su Internet crisi di intermediazione importante. Questo pone in essere una serie di problemi a cui stare attenta. La democrazia vive una serie di relazioni tra argomenti che si confrontano. Sia che si tratti di democrazia partecipazione è sempre deliberazione dopo aver ponderato gli argomento. Il processo dialogico per cui scrivo su un blog questo è partecipazione democratica. Questo ci schiude lo sguardo sul ruolo della cultura. Uso il termine in modo molto ampio in base al modo in cui viviamo e gestiamo il rapporto con gli altri. Che rapporto c’è tra il dibattito pubblico e la democrazia e le questioni che stiamo affrontando? Dobbiamo considerare quanto conta l’agenda setting. Troppe volte trovo discrepante le questioni in gioco che abbiamo davanti e le questioni di cui discutiamo che sono divergenti stravaganti rispetto a quelle su cui concetriamo l’attenzione. La qualità del dibattito pubblico è ideologico, astratto. Troppe volte discutiamo di destra, di centro e di sinistra certi interessi saranno valorizzati ed altro no e soprattutto dovremmo camminare molto nella direzione di un dialogo, di un confronto di una sinergia tra la cultura dei cittadini, politico giuridica e i saperi specialistici di chi studia geologia, medicina, gli immunologi lli conosciamo tutti.

O facciamo dialogare anche grazie agli strumenti informali una bella partita la fanno i giocatori che sanno giocare Il regolamento serve ma se gioca Ronaldo c’è differenza.

Legis actio e legist executio. L’ultima deve parlare rispetto alla legis excecutio. Bisogna consentire al mondo economico di dire la sua.

Dimensione territoriale: veniamo da un universo politico ed istituzionale in cui lo stato era monoppolista del potere pubblico. Non è più così: comuni, province, territorio. Esigenza di mettere i modelli in correlazione. Spesso si fa diventare locale la dimensione regionale. Le questioni di politica sono ultralocali. Il livello territoriale è decisivo ma lo è di più la dimensione globale. Guardiamo sotto ma guardiamo sopra allo Stato … non possiamo fare a meno dellìUE o dello Stato? Bisogna cogliere la molteplicità dei livelli territoriali come questione centrale

Cinzia Esiste una tutela amministrativa o giuridica del dissenso? Principi costituzionali. L’esercizio del dissenso deve trovare un suo spazio in queste arene di discussione. Il tema delle competenze e dei saperi. Nell’ambito della tensione tra democrazia rappresentativa e partecipativa una legislazione che si muove per obiettivi, con un percorso da fare dalla PA che ha una capacità creativa enorme. Se deve concretizzare atti amministrativi ha un potere grande. L’arena pubblica è utile anche per la gestione di questo potere altrimenti si creano discrasie enormi con fenomeno della fuga dalla firma si è investiti di una responsabilità più grande rispetto alle competenze. Perché manifestare il dissenso per far incontrare i saperi che non sono separati tra diritto e scienza sono due saperi che vanno insieme. Affinché si offrissero soluzioni adeguate che non consistano in numeri

C

Seminare riguarda anche le imprese Claudio Velardi ogni opera si è pensato di farla senza comunicazione anche dalle imprese energetiche per come storicamente hanno inciso nello sviluppo globale. Seminare oggi rispetto

La Cina imposta il problema da qui a cinque anni Non è n caso che sia diventato un paese

Il sisttema democraatico o eleva il sistema di sicurezza o cerchiamo di elevare ciò che chiediamo al sistema riannodare tutti gli snodi è una fish fondamentale nel sistema democratico

Maria Chiara Di Carlo