
Appena costituita una graziosa biblioteca a Potenza, a via Pretoria.

Una piccola biblioteca e un piccolo angolo di poesia nel centro storico della città.
Chi passeggia per via Pretoria ha avuto modo di contemplarla. Una singolare biblioteca in una deliziosa struttura in legno che accoglie i più interessanti libri di letteratura. Una piccola bibiloteca smart, dove ciascuno può prendere il libro che vuole, leggerlo anche a casa e poi riporlo di nuovo nella pittoresca cristalliera intagliata.
Anche chi abbia dei libri in più in casa può porli a servizio della comunità. Che, ad oggi, si è dimostrata civile ed amante della lettura. Sono molte le persone che si fermano e prendono un libro per leggerlo. Altre ripongono i loro tesori portati da casa, libri anche rilegati.


C’è chi gode del piacere della lettura seduto su di una panchina. Chi invece si rilassa tra le mura domestiche, in poltrona. Legge il libro e poi lo riporta al suo posto, affinché qualcun altro possa leggerlo.
Sembra di avere il prolungamento del proprio salotto nella città. O anche un pezzo della propria città sul proprio divano. I cittadini si scambiano le letture, scoprono ciascuno cosa legge l’altro. Trascorrono il tempo divertendosi, acculturandosi, scoprendo libri che magari non avrebbero letto mai.
Talvolta il piccolo mobiletto diventa addirittura pieno. Eppure c’è chi non vuole che quei libri si bagnino o si rovinino. Molte signore li tolgono dagli scaffali e, aiutate dalla forza e dalla solerzia di altri signori, li sistemano in ordine di altezza e di larghezza, con strategia, in modo che ci vadano tutti. Proprio come se si trattasse di un mobiletto della loro casa.
Perché una simile iniziativa? “Take a book! Share a book!” Prendi un libro, lascia un libro.

Oramai a causa del Covid-19 non si può più andare in biblioteca, frequentare le aule studio. I libri di lettura e di letteratura rimarrebbero lì, negli scaffali, a prendere polvere.
Mai come in questo periodo, in cui a cena sono chiusi bar e ristoranti . spesso anche i negozi – diventa particolarmente comodo aprire un mobiletto al centro del capoluogo e poter prendere un libro misterioso.
Così la città è tornata ad essere salotto ed il salotto si è trasferito in città, non solo tra le fredde mura vissute già durante il lockdown.
Un progetto quindi che ha avuto successo, avendo scoperto un pubblico di cittadini – dotato di guanti e disinfettante – che non ha ancora voluto rinunciare al piacere della lettura. O che addirittura lo ha riscoperto, non più distratto da altre attività. Ritrovando con esso anche gli spazi verdi e rilassanti del capoluogo e perché no, i gusti letterari dei suoi abitanti.
Maria Chiara Di Carlo
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