Apparenti antagonisti in Fase 2. Economia e Salute
Frame tratto da cnapavia.it

Due punti esiziali colpiti dal Coronavirus. Attori in contrasto di cui è imprescindibile la presenza simultanea.

Dalla connessione tra Territorio e Medicina del Lavoro al legame tra Ambiente e Salute. Soluzioni e riflessioni per categorie offerte da Giuseppe Ippolito – direttore scientifico dell’Ospedale Spallanzani – al territorio lucano e nazionale poiché “le malattie non rispettano il confine regionale”.

Apparenti antagonisti in Fase2.
Frame tratti da intraprendere.net, assidai.it, ilmessaggero.it
Dalla Basilicata la costruzione di una potente piattaforma virtuale, trampolino di lancio di proposte che possono essere insieme anche soluzioni.

Si sta schiudendo la “Fase 2”, al momento ancora in boccio. Con essa riaffiorano tutte le speranze degli italiani. Condensate in due focus: Economia e Salute. A volte in contrasto, sono l’uno la condicio sine qua non dell’altro. Che senso ha la salute da sola se si muore di debiti perdendo tutto quel che si era costruito? E che resti un’impresa e non l’imprenditore che l’ha sognata e progettata? In particolare verrà portata avanti dai suoi successori ma il fondatore non dovrebbe lasciarla a causa di un semplice virus. Ed inoltre i dipendenti per quanto tempo possono lavorare senza garanzia di protocolli anti-contagio, ma anche di retribuzione?

Questo il dramma- politico, economico, sanitario, umano – che serpeggia insieme al Coronavirus per le strade, nell’aere fisico /virtuale dei dibattiti non soltanto televisivi.

Soluzioni corredate da riflessioni sono state offerte grazie al coordinamento scientifico della Camera Forense Ambientale in Basilicata nei suoi webinar. C’è chi riflette e chi si strugge. Ma altri si stanno rimboccando le maniche per risolvere il rebus. Se non si pensa alla Salute ma solo all’Economia si muore. Se si pensa a star bene tenendo chiuse le imprese si muore di fame, crisi, depressione. Se i due attori diventano avversari cadono entrambi. Come due pistoleri che abbiano sganciato una pallottola della medesima potenza, nello stesso istante, in un contesto di Far West.

La costruzione di una potente piattaforma virtuale ha costituito trampolino di lancio di proposte che possano essere insieme anche soluzioni. E ciò che può funzionare in Basilicata vale per l’intera Italia e viceversa. Le malattie non rispettano il confine regionale” ha ammonito Giuseppe Ippolito, direttore scientifico Ospedale Spallanzani, ad un pubblico lucano a cui si sono aggiunti imprenditori e professionisti di tutta Italia, non più a Nord di chi è reputato inferiore al Sud bensì di fianco ad ascoltare. “Le malattie infettive ci rendono tutti uguali. Per di più non c’è stata la grande clinica privata, chi è stato male è arrivato nel primo ospedale di periferia”.

Necessario strutturare una costante connessione tra Territorio e Medicina del Lavoro per individuare precocemente i casi sospetti sul luogo di lavoro evitando diventino focolai di epidemia.

Cruciali i protocolli anti-contagio adottati dal datore di lavoro in funzione della tipologia di produzione. Ha però ricordato la Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia che pure in questa fase emergenziale il faro sono i Diritti e la Costituzione. La raccolta e l’utilizzo dei dati sanitari devono conciliarsi con la tutela della privacy.

Ma sulla connessione tra Medicina e Territorio insiste in modo ulteriore Giuseppe Ippolito. Più per categorie generali” mai come in questo momento la correlazione tra entrambi i due sistemi “Ambiente e Salute” è sotto gli occhi di tutti”.

La complessità deve essere gestita a livello centrale. Infatti non è possibile che le divergenze emerse nelle diverse regioni – sia in termini di organizzazione che di competenze – possano ripresentarsi.  “Nulla più delle malattie infettive lega l’Ambiente alla Salute. Vi è la mancanza di un modello generale di controllo. Venti modelli di sanità e di gestione. Abbiamo bisogno di una sanità per le malattie infettive con una catena di comando e un sistema per arrivare dal centro alla periferia”.

Ambiente e Salute: ricominciare significa riconnettere i due mondi.  Questa epidemia ha aperto un fronte nuovo, quello di ripartire per riguadagnare il pianeta Terra.

L’ Uomo e l’Ambiente sono connessi in modo strutturale. L’Ambiente è la struttura e la conditio dell’essere umano nonché di ogni forma di vita. “Bisogna puntare su una medicina territoriale, su una presenza più capillare dei presidi sanitari sul territorio. Il Coronavirus ha messo in evidenza le differenze di modello regionali. Dobbiamo abituarci ad una sanità che sia vicina a noi, a medici di base che siano amici e un elemento di continuità nella nostra vita”.

Maria Chiara Di Carlo

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