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16 Dicembre 1857: una data storica per la Basilicata

11 mila vittime e centri abitati distrutti, il tragico terremoto del 16 Dicembre 1857

Nella serata del 16 dicembre 1857 tre violentissime scosse di terremoto colpirono la Basilicata e una parte della Campania. Il tragico evento, il cui epicentro venne individuato nei pressi di Montemurro, interessò un’area di oltre 20.000 km2 tra la provincia di Potenza e quella di Salerno.
I danni più gravi si registrarono in Basilicata: in particolare, molti centri dell’alta Val d’Agri subirono danni irreparabili al patrimonio edilizio e, in molti casi, alcuni paesi furono completamente rasi al suolo. Il bilancio complessivo fu di 3300 case crollate e di circa 11 mila vittime, quasi tutte lucane. L’intensità epicentrale dell’evento venne classificata al grado XI della Scala Mercalli e la stima della magnitudo momento equivalente pari a Mw=7,03.

Molti centri dell’Alta Val d’Agri vennero ridotti a un cumulo di macerie. A Montemurro, dove venne localizzato l’epicentro, tutti gli edifici crollarono definitivamente. Peraltro nel centro divamparono molti incendi. A Saponara (l’attuale Grumento Nova) toccò la stessa sorte ed anche il castello Ciliberti venne gravemente danneggiato. Situazioni simili furono registrate anche a Viggiano, Paterno, Marsicovetere, Marsico Nuovo, Spinoso, Tramutola, Brienza. A Sarconi si registrò la completa distruzione dell’abitato e la Chiesa fu interessata da alcuni crolli strutturali che la danneggiarono irrimediabilmente.

Il primo terremoto ad essere documentato fotograficamente

Al di là dell’aspetto collegato alla distruzione comportata dall’evento sismico, quel terremoto può essere considerato come il primo al mondo documentato fotograficamente. Quattro giorni dopo il tragico evento, infatti, il noto fotografo francese Alphonse Bernoud partì alla volta delle zone terremotate per documentare lo stato dei paesi colpiti. Realizzò il primo vero reportage di un terremoto della storia e le sue immagini trovarono spazio sui maggiori quotidiani europei già a partire dai giorni successivi. Gli articoli pubblicati sul periodico parigino “Illustration” vennero firmati da Marc Monnier, scrittore che ben conosceva il Meridione d’Italia e che utilizzò le immagini di Bernoud a supporto dei suoi scritti.

La Royal Society of London organizzò subito una spedizione scientifica allo scopo di comprendere gli effetti del terremoto e per migliorare lo stato delle conoscenze nell’ambito della sismologia. Questa spedizione venne capitana da Robert Mallet, un ingegnere irlandese che fu affiancato da Bernoud, il quale immortalò i paesi della Val d’Agri colpiti dal terremoto. Le 156 foto scattate da Alphonse Bernoud fanno parte del “fondo Mallet” e sono conservate presso la Royal Society.

Link immagini Royal Society