Origini e tradizioni di San Paolo, il più piccolo centro lucano dove ancora oggi si tramanda l’arbereshe
A un’altitudine di circa 840m, nel versante settentrionale del Monte Carnara, nasce San Paolo Albanese. Il centro è tra i più piccoli della Basilicata, sia per superficie che per abitanti: 29,9 km2 e 292 abitanti. La fondazione di San Paolo risale al periodo tra il 1526 e il 1534. Infatti, in quel periodo una comunità arbereshe, proveniente dall’Albania e dalla Morea, diede origine ad un insediamento urbano che si completò definitivamente nel XVIII secolo.
Tradizione e cultura arbereshe resistono ancora oggi nel piccolo centro lucano. Rituali e costumi della lingua albanese sono rimasti intatti e tutti gli aspetti peculiari sono custoditi nel Museo della Civiltà arbereshe. Il sentimento di appartenenza a tale cultura è tutt’oggi presente nei sanpaolesi, i quali lo manifestano con particolare intensità durante i rituali matrimoniali e funebri. La lingua arbereshe, l’albanese antico, continua ad essere tramandata ancora oggi anche per mezzo della liturgia.
Il rituale più antico si svolge il 16 Agosto, in occasione di San Rocco, patrono della cittadina. La statua del Santo è accompagnata da un tronetto di spighe e grano, comunemente definite “grenje”. Queste vengono portate a spalla per tutta la processione, al termine della quale dei gruppi folkloristici si esibiscono nella tradizionale danza del “falcetto”. Il rito riproduce la mietitura che veniva praticata anticamente e, seppure con qualche differenza, viene rievocata anche ad Episcopia e San Giorgio Lucano.
Interessante l’antica Chiesa di San Rocco, costruita da profughi albanesi. L’edificio conserva al suo interno degli affreschi di autore ignoto e pregevoli icone bizantine.
Durante il periodo estivo vengono celebrate delle feste in onore di Sant’Antonio, della Madona del Carmine e dell’Assunta. Ad Ottobre, invece, vi è una processione per le campagne in onore di San Francesco.
Foto: pollinodascoprire.it