La cattedrale di Tricarico

La cattedrale di Tricarico, dedicata a Santa Maria Assunta, rappresenta uno dei monumenti più complessi della Basilicata. Le fasi edilizie, storiche e artistiche che la caratterizzano, sintetizzano la vicenda storica del territorio circostante. La cattedrale venne costruita nel 1061 per volontà di Roberto Conte di Montescaglioso, nipote del Guiscardo. L’edificio sacro svolse il ruolo di cerniera tra la parte più antica dell’abitato e le aree di nuova espansione.

Le fasi edilizie della cattedrale

La cattedrale è formata da un transetto sporgente, da una zona presbiteriale suddivisa in tre ambienti quadrangolari e da tre navate affiancate da una serie di cappelle. Un ampliamento dell’edificio avvenne probabilmente nella prima metà del XII secolo. La configurazione del XII secolo restò sostanzialmente invariata fino ai secoli XV-XVI. L’impianto medievale fu modificato tra il 1600 e il 1700 per opera dei vescovi Pierluigi Carafa, Settimio Robertis e Antonio De Plato. I lavori eseguiti da quest’ultimo portarono all’attuale aspetto della cattedrale. La vecchia copertura delle navate fu sostituita dalle coperture a volta, a botte nelle navate laterali e a crociera in quella centrale. I vecchi pilastri quadrangolari furono rafforzati per sostenere i nuovi archivolti. Le volte dei due cappelloni del transetto e dell’abside vennero sistemate. L’altare maggiore fu smontato e trasferito nella cappella del Purgatorio. L’opera di ristrutturazione fu completata dalla realizzazione di partiti decorativi interni ad opera di Domenico Sannazzaro e dall’apertura di nuovi finestroni.
La torre campanaria, inglobata nelle aggiunte di secolo XVIII e XIX, assolveva anche a funzioni difensive. Il campanile è stato oggetto dirifacimenti negli anni precedenti il 1588 e dopo i terremoti del 1857 e del 1930.

Opere degne di nota

Tra le opere da non perdere all’interno della cattedrale, spiccano la “Deposizione” di Pietro Antonio Ferro, un trittico dipinto su tavola raffigurante la “Madonna col Bambino tra i Ss. Francesco e Antonio” attribuito al pittore ZT e  il “Trasporto al sepolcro” del Ferro. Nel presbiterio di particolare interesse sono i pannelli di polittico di Antonio Stabile, un dipinto murale del XVI secolo ed alcune tele, “Martirio di S. Erasmo” del 1606 e la “Visione di Ezechiele” del 1616 del Ferro.

 

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