Nuovi sconcertanti sviluppi nelle indagini sulla morte di Elisa Claps, il cui cadavere è stato trovato il 17 marzo scorso nel sottotetto della chiesa della Trinità a Potenza.
Secondo la Procura della Repubblica di Salerno che coordina le indagini della Squadra Mobile di Potenza, il cadavere della ragazza, scomparsa il 12 settembre del 93, sarebbe stato trovato tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio dalle signore delle pulizie che avrebbero informato del ritrovamento il vice parroco della Trinità, don Vagno.
Le donne delle pulizie, intervistate da alcuni giornalisti, hanno prima confermato, poi smentito. Semmai fosse vero, perché non è stata informata la polizia? Una domanda inquietante perché si tratterebbe di una grave omissione che potrebbe pregiudicare le indagini, sulla cui conduzione da parte di polizia e magistratura ci sono già tante polemiche.
La famiglia Claps, va ricordato, ha sempre sostenuto che, subito dopo la scomparsa di Elisa, si è proceduto con superficialità ed omettendo adempimenti che pure dovevano essere fatti per fare chiarezza sul responsabile.
Ora si aggiungono nuovi dubbi. Da indiscrezioni, sembrerebbe che don Vagno avesse informato del ritrovamento del cadavere il vescovo di Potenza, Mons. Superbo.
Cosa è accaduto da gennaio al 17 marzo quando il cadavere è stato scoperto? Una domanda che attende una risposta. Come tante altre: possibile che in questi 17 anni nessuno si è reso conto che nel sottotetto della chiesa vi fosse un cadavere? Che non se ne fossero resi conto neanche i giovani che speso si recavano sul terrazzo, dal quale si accede, con una porticina nel sottotetto, rimasta sempre aperta? Possibile, altra inquietante domanda che si fanno in molti, che neanche l’ex parroco della Trinita’, don Mimì Sabia, avesse mai avuto sentore di qualcosa? Se, come sono convinti i magistrati, ad uccidere Elisa Claps sia stato Danilo Restivo, l’ultima persona con la quale la sfortunata ragazza s’incontrò quella domenica di settembre, chi ha protetto il presunto omicida? E perché?
Domande che attendono mai come ora una risposta.
Intanto le indagini proseguono. Il prof. Introna, anatomopatologo al quale è stata affidata l’autopsia sui resti di Elisa ha dichiarato che i risultati si avranno non prima di due mesi.