Una deflagrazione. Una nube che si leva in cielo. E tra la gente della valle torna la paura.
E’ accaduto l’altro giorno. Il centro oli torna a far paura. Si chiedono più controlli per dare sicurezza alle popolazioni che abitano nelle vicinanze.
Dalla Regione fanno sapere che il monitoraggio è costante. Lo fa una ditta privata, come prevede l’accordo con l’Eni, ma i dati – precisano al dipartimento ambiente della regione – vengono verificati da un ente pubblico: l’Arpab.
Notizie che non convincono. Si chiede più trasparenza nell’attività estrattiva: sia sulla quantità di greggio che viene estratto giornalmente; sia sulle norme di sicurezza che vengono applicate. Non è la prima volta, infatti, – denunciano ambientalisti e cittadini della Val d’Agri – che nel centro oli si registrano incidenti. Per fortuna i danni sono stati sempre circoscritti. Non ci sono stati mai problemi per le popolazioni, assicura l’Eni. Si tratta – aggiunge – di episodi che entrano nella normalità. Ma vallo a far capire a chi, di notte, si sveglia per un boato che proviene da poche centinaia di metri.
Ma una domanda dovremmo farci? Quando si è autorizzato il centro oli, si è tenuto presente della specificità della struttura? Se si, perché si è consentito di costruire casa nelle immediate vicinanze?
ma orai è fatto. Bisogna gestire il quotidiano e, ripetiamo, dare certezze e sicurezza ai cittadini.
Nei prossimi giorni al Dipartimento Ambiente della Regione si terrà un incontro, al quale parteciperanno anche dirigenti dell’Eni, dell’Arpab per fare il punto e chairire anche un’altra questione altrettanto importante: l’incidenza sulla salute dell’attività estrattiva.
Si è creato un certo allarmismo per dati, non confermati, sull’aumento di casi di tumori tra gli abitanti della Val d’Agri. Al momento non c’è nessuna conferma.
Il Crob, il Centro di ricerca oncologica, di Rionero ha avviato uno screening. Ma i dati al momento non sono ancora disponibili. Bisognerà attendere.
Prima che gli stessi non vengano pubblicati, dopo una giusta verifica sul piano scientifico, mettere in giro notizie incomplete e, fino a prova contraria, fale è da irresponsabili.
Anche di questo si parlerà nell’incontro ai palazzi della Regione.
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