Nel primo semestre 2007 le passività finanziarie delle famiglie italiane sono in costante aumento: il debito è cresciuto del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2006. La quota più elevata del debito riguarda i mutui per comprare casa che comprendono poco più della metà dell’indebitamento complessivo pari a oltre 490 miliardi di euro (con un aumento del 9,4% rispetto al primo semestre del 2006). Anche l’ammontare del credito al consumo, concesso da banche e società finanziarie, registra volumi considerevoli, pari quasi a 94 miliardi di euro nel primo semestre del 2007, con un incremento del 17,6% rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Il resto dell’indebitamento delle famiglie è costituito da prestiti concessi per altri motivi (spese mediche, spese per matrimoni, prestiti personali, ecc.) dalle banche per un ammontare di 141 miliardi di euro circa (+ 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Paesi a confronto.
Sebbene in aumento il ricorso al credito al consumo italiano procede a ritmi più contenuti rispetto a quelli degli altri paesi europei e dei mercati internazionali. In particolare il credito al consumo pro-capite in Italia è pari a 1.495 euro contro i 7.840 degli Stati Uniti, i 5.275 del Regno Unito, ma anche rispetto a Germania (2.769), Francia (2.484) e Spagna (2.219). In Italia, inoltre, il rapporto tra consistenza del credito a consumo e Pil è pari al 5,8% contro il 7,5% della Francia, il 9,4% della Spagna, il 9,9% della Germania e il 16,5% del Regno Unito. Quello che sembra caratterizzare la propensione italiana al credito al consumo è l’attuale crisi economica nella quale versa il Paese. Infatti, la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni ha spinto migliaia di famiglie italiane a contrarre debiti per far fronte alle spese necessarie. Le famiglie non sono, quindi, ricorse al credito per accrescere i loro consumi, ma quasi esclusivamente per mantenere il livello di vita acquisito negli anni passati. Solo nel primo semestre del 2007, gli italiani hanno chiesto finanziamenti per un importo complessivo pari a circa 93.910 milioni di euro. Nel servizio di finanziamento alle famiglie, le banche hanno avuto un peso maggiore rispetto a quello delle società finanziarie. Le prime hanno erogato prestiti pari quasi a 50 miliardi di euro mentre per le società finanziarie la consistenza del credito al consumo è stata di poco superiore a 44 miliardi di euro. Il ricorso ai prestiti in Italia: il Nord in testa. Le regioni del Nord-Ovest risultano essere quelle in cui vi è stata una maggiore richiesta di prestiti da parte delle famiglie (24.372 milioni di euro). Il divario rispetto alle regioni del Nord-Est (14.089 milioni di euro) può essere spiegato con la maggiore presenza di lavoratori autonomi che, generalmente, preferiscono il leasing al credito al consumo. Nelle regioni meridionali le famiglie consumatrici hanno chiesto complessivamente 21.741 milioni di euro, di cui 11.481 milioni di euro concessi dalle banche e 10.260 milioni di euro dalle società finanziarie. Nelle regioni del Centro Italia le famiglie, hanno ottenuto, invece, prestiti per un importo complessivo di circa 20.442 milioni di euro. Decisamente inferiore la consistenza dei prestiti nelle regioni insulari (13.196).
La regione più indebitata è la Lombardia dove le famiglie hanno ottenuto prestiti pari a 14.978 milioni di euro, concessi in maniera sostanzialmente equa da parte di banche (7.616 milioni di euro) e società finanziarie (7.362 milioni di euro). Seguono il Lazio (10.710 milioni di euro), la Sicilia (9.760 milioni di euro) e la Campania (9.139 milioni di euro). Rispetto al valore medio nazionale di 4.695 milioni di euro, la Valle d’Aosta (204 milioni di euro), il Molise (473 milioni di euro) e la Basilicata (783 milioni di euro), risultano meno indebitate (lo scarto così evidente si spiega con il minor numero di famiglie residenti in queste regioni). Rispetto al 2002, nel 2006 il credito al consumo in Italia è cresciuto complessivamente dell’85,6%. L’incremento maggiore si registra nelle regioni insulari e meridionali (rispettivamente del 107,7% e 105,5%); molto rilevante l’incremento percentuale dei prestiti concessi alle famiglie residenti nelle regioni del Nord-Est (+79,6%), del Nord-Ovest (73,9%) e del Centro (74,1%). A livello regionale, in Calabria (129,8%), Campania (113,3%), Sicilia (112%) e Basilicata (103,2%) si è registrato l’incremento percentuale più significativo nel periodo 2002-2006. In Toscana (57%), Valle d’Aosta (64,3%) e Trentino Alto Adige (66,2%) invece, le famiglie consumatrici hanno incrementato i prestiti in misura nettamente inferiore.
Mutui: soprattutto per l’acquisto di immobili.
I mutui per l’acquisto degli immobili ed in particolare quelli estinguibili in un arco temporale superiore ai 5 anni, rappresentano la quota più consistente dell’indebitamento delle famiglie. Dal 2001 a ottobre 2007 l’incremento percentuale dei mutui concessi dalle banche oltre i 5 anni è stato del 163% circa, salendo dai 100 miliardi di euro circa del 2001 ai 262 miliardi circa del 2007 (esclusi i mesi di novembre e dicembre). Dal 2001 al mese di ottobre 2007, sono cresciuti del 15% circa i prestiti concessi per altri motivi (spese mediche, spese per matrimoni, prestiti personali, ecc.). Risultano in aumento in modo particolare i prestiti che prevedono la restituzione oltre i 5 anni (+49,3%). In aumento del 13,2%, inoltre, i prestiti la cui restituzione è compresa tra 1 e 5 anni. In calo, invece, i prestiti concessi per altri motivi la cui restituzione è compresa tra 1 e 5 anni (18,7%). Si è infatti passati dai 41.333 milioni di euro concessi nel 2001 ai 33.613 milioni di euro concessi nel 2007.
Un italiano su quattro ricorre al credito al consumo.
Secondo le rilevazioni effettuate dall’Eurispes all’inizio del 2008, circa un italiano su quattro (25,7%) ha fatto ricorso, nell’ultimo anno, al credito al consumo, contro il 68,5% che non vi ha fatto ricorso e il 5,8% che preferisce non fornire indicazioni al riguardo. Sono stati soprattutto i residenti nelle regioni delle Isole (35,3%) e del Sud (34,2%) ad aver fatto ricorso al credito al consumo. Più contenute le percentuali registrate nelle regioni del Centro e del Nord-Est (rispettivamente il 23,1% e il 22,5%) e del Nord-Ovest (18,7%). Tra gli italiani che hanno utilizzato il credito al consumo, il 78,8% vi ha fatto ricorso una o due volte nell’arco degli ultimi dodici mesi, contro l’11,9% che complessivamente ha utilizzato in maniera decisamente più sostenuta la modalità di acquisto a rate: l’8,9% lo ha fatto per almeno tre-cinque volte e il 3% per più di cinque volte. Il 44,2% degli italiani acquista a rate per motivi di scarsa liquidità ed il 19,7% perché non aveva altre soluzioni per acquistare un bene/prodotto/servizio indispensabile. Vi è un 15,6% che si lascia “sedurre” dalle offerte commerciali dei negozi che, in alcuni casi, pubblicizzano prodotti riportando addirittura il solo prezzo della mini-rata mensile. Il 14,1% si è fatto invece conquistare dalla convenienza dei tassi di interesse. Soprattutto nelle Isole e nel Sud si ricorre al credito al consumo per motivi di necessità (rispettivamente il 29,3% e il 22,9%); questa propensione si riscontra con frequenza anche nel Nord-Est (20,4%). I convenienti tassi d’interesse attraggono principalmente i residenti al Sud (18,1%), seguiti da quelli del Nord-Est (14,3%), del Centro (12,8%) e del Nord-Ovest (12,3%), mentre attraggono decisamente meno quelli delle Isole (9,8%). Nelle regioni centrali (48,7%) e al Sud (48,2%) si registra la quota più elevata di quanti affermano di usufruire del credito al consumo perché non dispongono di tutta la liquidità necessaria; percentuali più basse, ma comunque significative si registrano nelle Isole (43,9%), nel Nord-Ovest (42,1%) e nel Nord-Est (36,7%). Le offerte convenienti proposte dai negozianti attirano principalmente i consumatori residenti nelle regioni centrali (23,1%) e in quelle del Nord-Est (22,4%) e molto meno quelli del Mezzogiorno (7,2%).
Con una rata ogni mese gli italiani comprano…
Dal sondaggio emerge inoltre che a rate gli italiani hanno acquistato soprattutto gli elettrodomestici (22,2%) e l’automobile (19,6%), ma anche computer o telefonini (13,9%) e gli arredamenti e i servizi per la casa (13,4%). È preoccupante invece il dato relativo al 5,1% della popolazione italiana che è stata costretta a contrarre debiti per cure mediche (visite specialistiche, interventi, protesi dentarie). Gli italiani hanno chiesto aiuto a banche o istituti finanziari anche per l’acquisto di moto e scooter o vestiario e calzature (rispettivamente 4,7% e 4,1%), ma anche per viaggi e vacanze (2,3%) e per i materiali o i libri per la scuola (0,9%). Non è da trascurare il dato relativo a quanti hanno deciso di non rispondere alla domanda e che ha riguardato quasi il 12% degli intervistati. Il credito al consumo finalizzato all’acquisto di elettrodomestici è diffuso maggiormente tra gli over 65 (32,6%), anche se la percentuale è piuttosto alta anche nelle classi di età tra i 45 e i 64 anni (25,1%), e dai 35 ai 44 anni (19,6%). L’acquisto di computer e telefonini conosce una maggiore diffusione tra i giovanissimi (23,8% nella classe d’età 18-24 anni), ma anche nella fascia tra i 35 e i 44 anni (16,3%). Ma se tra i giovanissimi risulta poco diffusa l’abitudine ad acquistare a rate l’arredamento per la casa (9,5%) o l’automobile (9,5%), lo è molto di più per gli appartenenti alle fasce di età tra i 25 e i 34 anni (rispettivamente 15,5% e 23,7%) e tra i 35 e i 44 ani (15,2% e 14,1%). Anche il 22,6% degli intervistati tra i 45 e i 64 anni ha chiesto un prestito per l’acquisto dell’auto; questa classe di età ha fatto registrare anche le percentuali più alte nell’acquisto a rate di viaggi e vacanze (3,1%) e per le cure mediche (6,2%). Le difficoltà maggiori nelle cure mediche, però, sono avvertite principalmente tra gli ultrasessantacinquenni (9,3%) e nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni.
“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)
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