L’Eurispes ha sondato in che misura gli italiani si affidino ai media tradizionali per accedere alle informazioni su quanto accade nel mondo o se invece preferiscano alla velocità e l’immediatezza delle nuove forme di comunicazione, quali Internet e, in particolare, i blog. Quali gli strumenti informativi? Il telegiornale batte tutti gli altri strumenti informativi a disposizione degli italiani: guarda il telegiornale tutti i giorni, infatti, il 44,2% contro il 20,1% che afferma invece di acquistare giornalmente il quotidiano e il 15,8% che ascolta ogni giorno il giornale radio. Sorprende la bassa percentuale di quanti si informano giornalmente su Internet attraverso le testate on line (13,5%) e i blog (3,7%), spazi aperti e liberi di informazione. Sono perlopiù i maschi a consultare i quotidiani on line (16,7% contro il 10,3% del campione femminile) e i blog (4,3% contro il 3,1%). Le nuove fonti on line sono fruite soprattutto dai giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni (il 22,6% legge tutti i giorni un giornale on line contro il 17,1% di età compresa tra i 35 e i 44 anni, l’11,7% di quanti hanno tra i 45 e i 64 anni e il 3,7% degli ultra 65enni). Tra i più giovani (18-24 anni), invece, il blog è preferito ai quotidiani on line: lo legge spesso il 20% contro percentuali molto più basse per tutte le altre fasce d’età. Il quotidiano è acquistato tutti i giorni dal 27,5% di quanti vivono nel Nord-Est, dal 26% di quanti provengono dal Centro e dal 25,2% di coloro che provengono dal Nord-Ovest. Solo l’8,6% e il 9,5% di quanti vivono rispettivamente al Sud e nelle Isole, invece, si affidano alla carta stampata per informarsi. A preferire il telegiornale come strumento informativo sono le persone del Centro (il 59,7% lo guarda tutti i giorni), che risultano anche essere quelle che ascoltano con più frequenza il giornale radio (23,5%). Ma le informazioni sono attendibili? Nonostante sia il principale strumento di informazione, il telegiornale viene criticato in quanto a credibilità dei contenuti: il 34,8% dei cittadini ritiene che le informazioni veicolate dalla Tv siano poco (28,7%) o per niente (6,1%) attendibili. I quotidiani registrano, al contrario, percentuali più alte in termini di credibilità: il 75% ritiene abbastanza (54,5%) o molto (10,5%) attendibili i contenuti informativi delle testate vendute in edicola, mentre il telegiornale registra una percentuale di fiducia che si attesta attorno al 63,3%. La metà degli italiani, il 50,8%, considera attendibili i quotidiani on line, solo il 36,2% si fida invece dei blog.
Cara vecchia televisione.
Il 59,1% degli italiani guarda la televisione da 1 a 4 ore al giorno: il 36,2% da 1 a 2 ore e il 22,9% dalle 2 alle 4 ore. Solo l’8 % trascorre più di 4 ore davanti allo schermo televisivo. Il consumo di televisione è significativamente maggiore della media nelle Isole dove viene vista nel 22,4% dei casi oltre 4 ore al giorno contro l’8,2% del Sud, il 7,8% del Nord-Est, il 5,8% del Centro e il 3,4% del Nord-Ovest. Circa un intervistato su quattro (25,7%) afferma di preferire il telegiornale, confermando la tendenza ad apprendere informazioni dal mezzo televisivo. I film sono preferiti, invece, dal 21,4%, seguiti dai programmi di attualità e approfondimento (15,3%) e da fiction e telefilm (7,7%). Rispetto alla programmazione televisiva il 73,7% degli italiani è concorde nel definire superficiale quanto trasmesso in Tv, oltre la metà del campione la ritiene diseducativa (54,7%) e volgare (58,1%). Maggiormente critiche sono le donne: il 76,9% la definisce superficiale (contro il 70,5% degli uomini), il 60,8% volgare (contro il 55,3%) e il 56,8% diseducativa (contro il 52,6%). È stato poi chiesto di esprimere un giudizio su alcune categorie di programmi televisivi, ovvero reality show, “Tv del dolore” e “tribunali Tv”. Giudizi molto o abbastanza negativi sono stati espressi nei confronti dei reality show (84,8%) e delle Tv del dolore (79,7%). Al contrario, i “tribunali Tv” raccolgono la maggioranza dei pareri positivi (53,6%). In questo caso, sono gli uomini ad essere più critici, soprattutto per quel che riguarda la “Tv del dolore” che viene giudicata negativamente dall’85,3% degli uomini esprime (con un giudizio molto, 56,3%, o abbastanza, 29%, negativo), contro il 74,2% delle donne. Sui reality show, invece, sia gli uomini (87,5%) sia le donne (82,1%) esprimono giudizi molto o abbastanza negativi. E la radio? .Colpisce la percentuale di coloro che affermano di non ascoltare la radio tutti i giorni (40,7%). Solo il 3,6% la ascolta quotidianamente per più di 4 ore. Il 17,1% è in ascolto da 1 a 2 ore e il 5,3% da 2 a 4 ore nell’arco della giornata. Più consistente il numero (27,4%) di quanti fruiscono della radio meno di un’ora al giorno. La fruizione del mezzo radiofonico è abbastanza eterogenea ma sembra essere maggiormente legata alla possibilità che offre di ascoltare la musica (34,7%). Il 21,5% accende la radio per ascoltare le notizie mentre il 20,5% la sceglie per compagnia. Solo il 3,9% accende la radio perché ha un appuntamento col proprio programma preferito. Il fenomeno free press. Moltissimi prendo i giornali distribuiti gratuitamente ma se il 35,7% dei lettori prenda il giornale e lo legge, il 21,2% lo prende e si limita a sfogliarlo, senza alcuna attenzione o interesse per i contenuti. Solo il 16,9% evita di prendere il giornale. C’è anche un 6,6% il cui comportamento dipende da quale tra i diversi giornali gratuiti gli viene offerto. A fruire della free press sono perlopiù le donne (il 37,4% contro il 33,9% degli uomini). Gli uomini ammettono in misura maggiore di non prendere il quotidiano (il 18,4% contro il 15,3% delle donne) oppure di limitarsi a sfogliarlo (il 23,5% contro il 19%). Ma i veri lettori della stampa gratuita sono i più giovani: leggono il giornale distribuito per strada soprattutto i ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni (44,5%), seguiti dai 25-34enni (41,8%). Della stampa gratuita piace la rapidità nell’offrire le informazioni al lettore (19%) anche se molti (19,8%) affermano che il proprio giudizio dipenda dalla testata. Come già evidenziato per la Tv, l’analisi della frequenza per genere mostra una maggiore diffidenza nei confronti della stampa gratuita negli uomini. Questi ultimi, infatti, definiscono superficiale e futile l’informazione veicolata dai giornali gratuiti in misura maggiore rispetto alle donne: rispettivamente il 16,1% e il 9,0% contro il 12,2% e il 6,4 del campione femminile. Quale ruolo per il nuovo medium? La maggior parte del campione (29,9%) afferma di non navigare in Internet tutti i giorni. Segue il gruppo di quanti utilizzano Internet da 1 a 2 ore (16,4%) e meno di un’ora al giorno (14,3%). Coloro che oltrepassano le 4 ore giornaliere davanti allo schermo del computer navigando sono soltanto il 7,5%. Per quanto riguarda, invece, gli utilizzi della Rete, sembrano essere favoriti, tra gli altri, la ricerca di informazioni interessanti (61,2%) e la comunicazione attraverso posta elettronica (57,1%). Il 42,6%, inoltre, afferma di servirsi di Internet per cercare materiale utile per lo studio. Circa un internauta su quattro (25,5%) scarica musica e film dalla Rete. Solo il 12,5% legge e scrive sui blog, il che mostra come lo spazio aperto e libero sulla Rete sia ancora in una fase di “avviamento”. Gli uomini sono più propensi delle donne ad utilizzare la Rete, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di informazioni (67,7% contro una percentuale femminile del 54,8%) e gli acquisti on line (23,2% contro il 13,4 delle donne), ma anche per il download di musica e film: afferma ciò il 32,4% contro il 18,7% del campione femminile. Che fine ha fatto il libro? Si legge poco: nel 36,9% dei casi da 1 a 3 libri all’anno, nel 18,3% da 4 a 6. Solo un intervistato su 10 afferma di leggere oltre 12 libri in un anno e ben il 21,7% non ne ha letto neanche uno. Maggiore propensione alla lettura si riscontra al Nord: il 30,4% di quanti vivono al Nord-Ovest afferma di leggere da 7 libri in su all’anno contro il 9,9% al Sud. Le donne preferiscono più spesso leggere narrativa (30,7% contro il 23,9% degli uomini) e romanzi sentimentali (11,5% contro il 2,2%). I saggi e le riviste specializzate riscuotono, al contrario, maggiore interesse tra gli uomini: preferisce dedicarsi a questo genere di lettura il 23,1% contro il 15% delle donne. Il momento della giornata preferito per la lettura è prima di andare a dormire (44,7%). Uno su 10 circa (10,7%) legge in viaggio mentre il 6,1% si affida al libro per estraniarsi dalla routine imposta dai mezzi pubblici ed impiegare piacevolmente il tempo del tragitto.

“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)

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