Al terzo bimestre del 2007 l’ascolto radiofonico totale ammonta a 38.929.000 soggetti, ovvero il 77,2% della popolazione con più di 11 anni. Il totale dell’ascolto radiofonico nel quarto d’ora medio dalle 6 alle 24 è di 6.444.000, ovvero 1.080.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2004 (+20,1%). Negli ultimi 10 anni la penetrazione della radio nella popolazione è aumentata: dal 74,2% nel 1996 al 77,8% nel 2006 fra gli uomini e dal 64,3% nel 1996 al 67,3% nel 2006 fra le donne. Gli ascolti radiofonici sono cresciuti del 3,2% e la tendenza è ancora in netta crescita. Il fatturato degli investimenti pubblicitari sulla radio nel 2006 ha raggiunto i 585 milioni di euro: (395 milioni di euro per le nazionali (+6,5%) e 190 milioni di euro tra le locali, (+2%), segnando una crescita del 5% rispetto al 2005. L’incremento è stato dell’8% per le radio commerciali, che hanno ottenuto ottimi risultati soprattutto nella fascia di età tra i 25 ed i 44 anni. Il fatturato pubblicitario segue un trend di crescita anche nel 2007 (Audiradio, 2007). Identikit del radioamatore. Il 63% degli italiani ascolta la radio. I giovani sono gli ascoltatori più assidui (circa l’80% dai 15 ai 34 anni), specialmente le ragazze dai 15 ai 34 anni (con un picco dell’85,6% tra le giovani di 18-19 anni). L’ascolto quotidiano è più frequente tra le ragazze di 15-17 anni (71,1%) e tra i ragazzi dai 20 ai 34 anni (oltre 68%). La radio viene ascoltata maggiormente al Nord (circa 65%), seguono le Isole (62,8%) e il Centro (61,5%), mentre il valore più basso si registra al Sud (60,3%). Il primato dell’ascolto spetta al Trentino Alto Adige (74,9%), alla Provincia autonoma di Bolzano (81,7%), alla Lombardia (67%), alla provincia autonoma di Trento (68,4%), al Veneto (66,5%.) e al Piemonte (65,9%). Le quote più basse si riscontrano invece in Liguria (54,5%), in Abruzzo (59%) e nelle Marche (59,1%). La top ten delle radio più ascoltate. L’emittente più ascoltata nel nostro Paese è Radiouno con 7.203.000 ascoltatori nel giorno medio; al secondo posto si colloca l’emittente privata Rtl (5.528.000), al terzo Radio Deejay (5.351.000). Seguono Rds (5.351), Radiodue (4.579), 105 Network (3.947); chiude la top ten Radio 101 con 2.002 ascoltatori. Nella fascia di età più giovane, dagli 11 ai 14 anni, l’emittente più ascoltata è Rtl, seguita da Radio Deejay. I giovani dai 15 ai 24 anni preferiscono Rds e, al secondo posto, Radio Deejay, mentre nella fascia dai 25 ai 44 anni vince Radio Deejay, seguita da Rtl. Fra gli ascoltatori dai 45 anni in su il primato va invece alle stazioni Rai, con Radiouno al primo posto e Radiodue al secondo. Radio 105, Kiss Kiss, m2o e Radio 101 sono stazioni molto amate dal pubblico prettamente giovanile. Radio Italia solo musica italiana conquista il terzo posto fra gli ascoltatori dai 45 ai 64 anni, nella fascia oltre i 64 anni, al terzo posto si colloca Radio Maria; seguono la terza emittente Rai, Radiotre, Radio 24 e Radio Radicale. Radio e hi-tech. Internet, telefonino, i-Pod, lettore Mp3 rendono la radio un mezzo ampiamente e facilmente fruibile. È cresciuto, infatti, l’ascolto della radio fuori casa (dal 41,4% del 2001 al 49,8% del 2006), anche se l’84,5% dell’ascolto avviene in automobile. Sarebbero 17.849.000, secondo una stima della Ncp Ricerche, gli ascoltatori radiofonici tramite fonti alternative almeno una volta nella vita (contro i 14.034.000 del 2004), 13.398.000 nell’ultimo mese (contro i 10.693.000 del 2004), 10.958.000 negli ultimi 7 giorni (contro gli 8.795.000 del 2004). Il supporto per l’ascolto più comune risulta essere Internet (22,5%), seguito dal lettore portatile Mp3 (18,9%), dal lettore portatile Cd (16,8%), il satellite (13,9%) ed il telefono cellulare (13,9%). Dal 2004 al 2006 è cresciuto del 67% l’utilizzo del lettore Mp3 come supporto per l’ascolto della radio. Rispetto alla frequenza dell’ascolto tramite fonti alternative, il primato spetta al lettore portatile Mp3 (il 20,2% lo usa tutti i giorni, il 19,5% 3-4 volte a settimana, il 26,2% 1-2 giorni a settimana), al secondo posto il satellite (14%), poi il cellulare (9,9%), il lettore Cd (9,3%) e infine Internet (8,6%). Radio fantasma. Molte emittenti incontrano difficoltà, non a caso negli ultimi anni ne sono scomparse circa 2.000. In Italia le piccole radio non sono tutelate e non ricevono aiuti, a differenza di quanto avviene all’estero. Di 3.000 piccole radio esistenti ne sono sopravvissute 1.150, le altre sono state fagocitate dai network con maggiori disponibilità finanziarie.
“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)