La stagione televisiva 2006/2007 ha segnato la vera crisi degli ascolti: la fruizione complessiva è calata di 10 minuti giornalieri rispetto all’anno precedente. Se il bacino televisivo totale accusa un calo del 4%, limitatamente alle emittenti generaliste, senza l’impatto positivo delle televisioni satellitari, il calo è superiore (9%). La flessione più consistente riguarda Raidue (-14%), importante anche quella di Raiuno (-11%) e Canale 5 (-9%). Nel 2007 la Rai ha vinto la gara degli ascolti in termini assoluti, ottenendo uno share complessivo del 42,16% nell’intera giornata (3.778.714 telespettatori), contro il 40,59% di Mediaset (3.638.415 telespettatori) e del 44,04% nel prime time, contro il 40,68% di Mediaset. Raiuno rimane la prima rete italiana (share del 22,29%), Canale 5 si conferma seconda (20,71%), Italia 1 è terza (11,18%), Raidue quarta (10,41%), Raitre quinta (9,06%), seguita da Rete 4 (8,71%). L’invasione satellitare: i rivali della vecchia Tv. Lo share medio quotidiano delle reti generaliste è sceso dal 92,6% del 2000 al 90,9% del 2003 all’87% del 2006. Nel 2006 Sky ha ricavato 1,9 miliardi dagli abbonamenti (per oltre 4 milioni di abbonati): più degli 1,5 andati alla Rai grazie al canone (anche perché la Rai sconta i 5,5 milioni di evasori). L’audience della Tv analogica è nel complesso più anziana, con più basso titolo di studio e in prevalenza femminile; l’audience della Tv satellitare è composta da giovani ed adulti, con più alto titolo di studio ed una predominanza maschile (anche per i molti contenuti sportivi). Tutte le televisioni generaliste, con l’eccezione di Italia 1 e La7, dal 2003 al 2007 hanno visto diminuire il proprio pubblico giovane (15-34 anni), mentre lo share delle Tv satellitari sul target dei bambini è intorno al 20%. Sky ha contribuito in modo decisivo alla diffusione della televisione satellitare. I canali Sky sono oltre 130; il suo share oscilla in media tra il 7% ed il 7,5%, ma raggiunge il 10% nel pubblico tra i 15 ed i 54 anni, supera il 15% fra i bambini di 4-14 anni, e si attesta oltre il 15% nel pubblico di classe socio-economica alta. Sky sottrae telespettatori soprattutto alla Rai: per i prossimi tre anni si prevedono 5,5 milioni di abbonamenti. Inoltre, nei prossimi 5 anni è previsto che la quota di mercato della pubblicità della Tv satellitare raggiunga il 25%. Nel 2006, il 56,70% della quota pubblicitaria spettava a Mediaset, il 25,80% alla Rai, il 4,90% a Sky, il 2% a La7 ed il restante 10,60% alle altre Tv. Dai telefilm allo sport: più offerta, più pubblico. Fox Crime, il canale più visto sul satellite nel primo semestre del 2007 (53.454 spettatori), vince grazie alla sua offerta di telefilm noir, gialli e polizieschi. Secondo Sky Sport 1(48.350), terzo Fox Life (33.769). Il digitale terrestre raggiunge ormai l’80% della popolazione. Sono oltre 5 milioni i decoder venduti, 2,9 milioni le famiglie con carta Mediaset Premium, 800.000 con La7 Card (Gfk, Dgtvi, 2007). Nel 2007 circa il 35% delle famiglie italiane dispongono di decoder per la Tv digitale; in media il 16% della televisione viene consumato attraverso il digitale terrestre. Il digitale Rai e Mediaset è stato fino ad oggi poco sviluppato, privo di contenuti e di idee. I ricavi sono stati modesti rispetto all’investimento fatto (1,3 miliardi investiti in tre anni per raggiungere circa 4 milioni di utenti – come Sky –, con un ricavo medio per utente di solo 26 euro l’anno – a fronte dei 510 di Sky). Successi e insuccessi della Tv italiana. Fiction e intrattenimento rivestono un ruolo fondamentale nei palinsesti di tutte le reti televisive italiane e, in particolare, il 44% del trasmesso di Canale 5 e il 35% del trasmesso di Raiuno (IEM, 2006). La televisione italiana trasmette 12.000 ore l’anno di fiction e 6.000 di intrattenimento (Mediaset il 50% in più rispetto alla Rai). Prevalgono soprattutto in prima serata: 365 prime serate su Canale 5 e 250 su Rai 1 nel 2006. Per quanto riguarda gli ascolti, il 2007 ha visto come sempre ottimi risultati per i grandi eventi sportivi; la trasmissione più seguita dell’anno è stata la finale di Champion’s League tra Milan e Liverpool (12.347.697 spettatori, share del 47%), ma anche il Festival di Sanremo, lo show di Roberto Benigni Il V dell’Inferno (circa 10 milioni di spettatori, share del 35%), raro esempio di Tv di qualità, e il varietà di Adriano Celentano La situazione di mia sorella non è buona (circa 9 milioni di spettatori, share del 32%). La fiction si è confermata come il genere più apprezzato: nel 2007 hanno avuto grande seguito Butta la luna (8 milioni), Maria Montessori (quasi 8 milioni) e Il capo dei capi (oltre 7 milioni di telespettatori). Il tramonto dei reality show? La stagione televisiva italiana 2006/2007 è iniziata con un esercito di reality: per alcuni mesi ne è andato in onda uno diverso ogni sera. Anche i due “modelli base” dei reality, il Grande Fratello e L’isola dei famosi, hanno visto calare nel 2007 il loro pubblico. L’audience media del Grande Fratello 7 è stata di 5.568.000 spettatori, con lo share più basso mai registrato dalla prima edizione (dal 39,4 del 2000 al 25,8% del 2007). L’edizione 2007 de L’isola dei famosi ha ottenuto uno share del 23,7%; con picchi del 29,8% tra le donne, soprattutto quelle tra i 55 ed i 64 anni, residenti del Centro, di istruzione elementare. Non sono stati toccati però i picchi di ascolto delle edizioni precedenti.
“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)