La longa manus del mercato sul Social Networking. Geert Lovink, esperto olandese di critica della Rete, anticipò che il futuro della Rete stava nello sviluppo del software sociale. I fenomeni più interessanti, in termini di popolarità, sono sicuramente legati alla crescita dei siti di social networking, MySpace e Facebook in primis. Facebook resta infatti la biggest Internet story del 2007. Microsoft ha acquisito un pacchetto azionario e la compagnia è adesso valutata intorno ai 15 miliardi di dollari Una Pluralità di business model nell’era del 2.0. I social network generano nuovi modelli di business, in ambienti che non necessitano di grandi sforzi in termini di coordinamento. Un classico esempio è rappresentato dai widget (applicazioni) di Facebook, una chiara dimostrazione di quanto una piattaforma di social networking sia capace di dotare le imprese di possibilità di outsourcing. Una vera e propria miniera dal punto di vista imprenditoriale, con il limite della privacy. La tradizionale ricerca di mercato viene sostituita dall’individuazione di nuove tendenze nelle preferenze e nei comportamenti emergenti dall’analisi del tagging (etichettare) e del social bookmarking (condivisione preferiti). Una classificazione delle piattaforme di social networking disponibili. SecondLife, MySpace e aSmallWorld puntano all’appartenenza e al riconoscimento identitario. Facebook e LinkedIn (orientato ad instaurare relazioni di natura professionale) puntano al sistema di referenze personali. YouTube, Skype si orientano alla risposta al flusso comunicativo/relazionale. Del.icio.us, Flickr e Wikipedia rispecchiano un modello collaborativo di produzione di conoscenza. Del.icio.us offre un servizio di condivisione di bookmarks. Flickr è ormai diventata un giacimento di enormi proporzioni di immagini. Wikipedia si è affermata come prima enciclopedia. eBay e sono ormai protagonisti della vendita online. È opportuno non valutare solo il numero assoluto dei membri di un social network, ma procedere alla valutazione dell’intensità e frequenza che caratterizza la membership. Un alto livello di opportunismo nei comportamenti (frequenza occasionale, fruizione breve e passiva, indirizzi di provenienza e destinazione occasionali) corrisponde un modello basato essenzialmente sulla pubblicità. Un’appartenenza di grado più elevato, predilige modalità di abbonamento a pagamento ( siti di incontri come Meetic, Second Life, network professionali). La crescita organica dei social Network. I dati forniti dalla società ComScore indicano il dominio di MySpace, ma è evidente l’avanzamento di Facebook. MySpace è passato da 64 milioni nel 2006, a più di 114 milioni di visitatori globali, di età compresa tra 15 anni e più, nel 2007. Un aumento del 72%. Facebook è passato da 14 milioni a 52.2 milioni di visitatori con un salto del 270%. Bebo, popolare soprattutto in Regno Unito, è cresciuto di oltre il 72% e Tagged del 774%. La distribuzione dell’utenza di MySpace a livello globale conferma una penetrazione preponderante in Occidente. Il 62% dei visitatori si collega dall’America settentrionale, il 25% di utenti dall’Europa. Anche Facebook è meno presente sul territorio europeo, considerando il totale degli iscritti. L’America del Nord domina con il 68%. L’Europa detiene il 17% MySpace e Facebook sono i due siti di social networking che godono di maggior copertura mediatica a livello globale. Il trend europeo e italiano. Microsoft Digital Advertising Solutions offre le motivazioni che spingono gli utenti ad utilizzare le piattaforme di social networking. L’indagine condotta a livello europeo ha interessato i seguenti paesi: Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Belgio e Olanda. Ecco i dati a livello europeo. Il 59% usa i siti di social networking per mantenere e facilitare contatti preesistenti. Il 57% dichiara di utilizzarli per voyeurismo, il 47% per fare nuove conoscenze e condividere interessi e il 46% per esprimere le proprie opinioni. In Italia: per esprimere opinioni (61%), voyeurismo (57%), necessità di aggiornarsi (25%), mantenimento delle relazioni (47%) e opportunità di nuove conoscenze (49%). L’Italia registra il valore più alto (il 24%) degli utenti che dedicano più di due ore del proprio tempo, seguiti dal Belgio (23%), Regno Unito (19%) e Spagna (18%). La media europea si attesta sul 18%. Gli utenti italiani sono più assidui dalle 20 alle 23, con una percentuale del 29%. Nella fascia oraria che va dalle 9 alle 11 di mattina si collega il 20%. Gli europei navigano in prima serata: la media è del 44%. Gli spagnoli sono atipici, ma in fondo confermano le loro abitudini notturne con un significativo 26%.
“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)