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Il Mediterraneo e i Greci in età Arcaica

[Articolo di Francesco Cosenza]

Letture aperte e diversificate lungo gli spazi mediterranei, ospitanti circolazioni e passaggi non solo commerciali, il mare, mondo antico, sopra e dentro il quale, le culture ed inconsapevolmente la storia, divengono custodi di concezioni. Vaste dimensioni, influenzate da presenze dissimili di popoli, modellate secondo le strutture delle società , ricalcano le esigenze commerciali delle stesse.

Assumono significati e sensi, i percorsi dei popoli, i Greci, presenti sul territorio esprimono ancora bellezze estetiche e ricchezze teoriche di contenuti, i primi contatti con altre culture, nati da ricerche di spazi dentro i quali le idee di colonizzazione si trasformavano in costruzioni di città, studiate intorno alle esigenze di collegamento con le realtà, rendono ancora oggi vivo il lavoro di ricerca. Poco, rimane dell’espansione del mondo fenicio, la crescita demografica emerge dalle presenze greche in Sicilia ed in Magna Grecia, ed etrusche , i contatti con le risorse del territorio delimitano i confini di popoli, che vivevano importanti scambi nel Mediterraneo. Infiniti, sono i resti archeologici presenti, nonostante la rovina di molti scavi sulle coste  a causa dell’era industriale affermatasi alla fine dell’Ottocento.

Vi è, nel lavoro di ricerca, la valutazione positiva della cultura, dei fenomeni in essa presenti, posti in fondo al mare nelle aree di passaggio e non solo, nelle antiche forme di commercio, nelle navi, e nel  diversificato materiale custodito dal mare, che  pongono in superficie la conoscenza. La rilevazione, in siti archeologici di presenze di commerci, a Marsiglia, Nizza, Genova, sono evidenti attività di “ricostruzione”. Le rotte, reimmaginate, restituiscono significato al desiderio di contatto che i Greci vivevano con la Madre Patria, moltissime le anfore (contenenti vino e olio) ridate alla luce dagli scavi, testimoniano presenze di usanze e consuetudini. Il vino, anima forte di collegamento emozionale con gli aspetti del quotidiano, crea momenti di vita e di cultura, presente nella religione, negli entusiasmi collettivi e nei rituali, diviene parte sostanziale per la conoscenza di un popolo. Milioni di vasetti, contenenti soprattutto oli profumati, da Corinto, partivano per scambi commerciali in aree mediterranee, le anfore che trasportavano olio appartengono ai primi contatti con il territorio. Successivamente l’insediamento ed i contatti con la Madre Patria si diradavano.

I percorsi commerciali, standardizzati dal tempo, hanno ospitato, stimolando curiosità e desideri di ampliamento ed affermazione culturale, i popoli ormai vicini, la ricerca, sempre in movimento si dedica all’ampliamento di conoscenze, custodite dalle navi, dai reperti archeologici, dalle testimonianze presenti sui territori.