Presenti nelle musiche proposte dal gruppo musicale Iatrida, riferimenti etno-antropologici e rivisitazioni di “movimenti” culturali nati intorno a ruoli e condizioni, espressioni di aree popolari, narranti contesti e fenomeni divenuti identità regionale. Danze e canti, eseguiti dal gruppo al Museo Provinciale Dino Adamesteanu di Potenza, hanno scandito la serata dedicata alla musica tradizionale e popolare.

Viaggi che sfiorano le corde emotive dell’appartenenza, aperti sulle distanze create dalle nuove velocità dei tempi, dentro le quali la tradizione vive la marginalizzazione dei profondi contenuti storico sociali. Voce della memoria, della condizione femminile posta in limitati parametri espressivi, spesso lamento, le note e le danze proposte dal gruppo Iatrida, rivisitano danzando, i tempi ormai lontani, di assenza di considerazione intorno alla dimensione femminile che, in passato caratterizzava, rendendolo “chiuso”, il tempo.
Quattordici i brani presentati dal gruppo, tarantella, taranta, pizzica, tammurriata, musiche tradizionali, origine di naturale movimento, sentito come necessità di comunicazione intima, rivolta all’esterna dimensione terrena che, ferma in superficie la danza origine di forme espressive, principio di nuovi, culturali “linguaggi”.

Storia tradizionale riproposta, sfiora i vestiti lunghi delle ragazze in danza, divenendo contemporaneo universo artistico e centro, immagini antiche e non più soltanto limitata memoria relegata ai margini delle realtà. Costumi, descrizioni di aspetti culturali di aree popolari, movimenti armonici scanditi dal tamburello (centrale strumento), la musica e la danza, consegnano riflessioni sui tempi, rivisitano le origini identitarie, le forme comunicative di sentimenti e sottili richieste di attenzioni rivolte alle solitudini femminili. Forme di contatto con dimensioni varie, piani aperti su religiosi significati, intime personali comunicazioni di impulsi, le danze proposte dal gruppo Iatrida, si muovono sulla dimensione dell’identità, che tocca artistiche aree di riferimento, le poesie di Alessandro Crisciulo (1934), rendono ragioni al significato della rivalutazione delle danze e delle forme popolari di espressione.

Mondi, quelli descritti dalle poesie di Crisciulo, delimitanti spazi magici di riti bestiali e consuetudini vissute dai morsicati dalla tarantola, abitanti paralleli universi culturali. Il gruppo Iatrida ( Marianna Nolè, Valentina Vaccaro, Francesca Lamarucciola, Clelia Romano, Rossana Sabia ), presenta alla contemporaneità, in manifestazioni musicali e danzanti, mondi lontani e vicini, emotivi contatti con la regionale storia.

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