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Consorzi industriali. Falotico: “Basta polemiche”

“Il governo regionale deve assumere un’iniziativa politica forte per
mettere fine alla querelle collegata al commissariamento delle Asi
nell’interesse dei lavoratori e delle imprese”. A sostenerlo è il
leader della Cisl lucana, Nino Falotico, che invita a “governare
politicamente e circoscrivere il contenzioso giuridico per non
provocare riverberi negativi sulla normale gestione delle attività dei
due consorzi. Occorre evitare che le tensioni tra i contendenti
finiscano per scaricarsi sui lavoratori, in quanto anello debole della
catena, incidendo negativamente sulla qualità e sulla tempestività dei
servizi erogati alle imprese, così come purtroppo sta accadendo nel
potentino con i lavoratori Argaip in stato di agitazione per le
difficoltà registrate nella corresponsione degli stipendi. Mentre le
parti continuano a beccarsi come i capponi di manzoniana memoria –
avverte Falotico – le Asi rischiano di rimanere impantanate in un vuoto
gestionale che è inopportuno sia per le ragioni che lo hanno
determinato, sia per gli effetti sul sistema delle imprese, già
costrette a misurarsi con le difficoltà della congiuntura economica”.

Il segretario della Cisl invita il governo regionale ad “assumere una
iniziativa politica forte per fare chiarezza sui termini della contesa
e ricondurre così le Asi nell’alveo della normalità e della efficienza
gestionale. La problematica dei consorzi industriali, infatti, non può
che trovare la sua soluzione in una sede politica perché propriamente
politica è la decisione di inserire le Asi nel processo di
riorganizzazione della più complessiva governance regionale. I consorzi
industriali sono un pezzo significativo di questo percorso di
modernizzazione che, a nostro avviso, deve privilegiare, prima di ogni
risvolto organigrammatico, la qualità e la economicità dei servizi alle
imprese e la difesa dei livelli occupazionali”. Falotico ricorda che
“la discussione è ferma alla proposta fatta dalla Regione sulla
realizzazione di un centro servizi regionale a disposizione dei due
consorzi industriali al fine di realizzare delle economie di scala su
servizi comuni. Un’ipotesi da valutare purché non sia il pretesto per
creare solo un nuovo carrozzone”.