La giornata del 26 novembre, a Ginestra non è stata una giornata come tante altre. Fin dalla mattinata, la casa della famiglia Casucci, di via
Tagliamento, era stracolma di gente, non solo del piccolo centro arbereshe, per salutare, per l’ultima volta, la piccola Francesca Immacolata di circa 2 anni, deceduta all’ospedale di Venosa, due giorni dopo il ricovero, per una bronchite.

Ai funerali, svolti nel primo pomeriggio, hanno partecipato centinaia e
centinaia di persone, mai viste fino ad ora. Anche una nutrita rappresentanza dei Carabinieri era presente, dal capitano della Compagnia di Venosa, Enrico Galloro al suo collega di Melfi e numerosi comandanti delle stazioni, facenti capo alla Compagnia di Venosa, per esprimere solidarietà al papà della piccola Francesca Immacolata, comandante della stazione dei Carabinieri di Forenza. Ad accogliere la piccola Francesca Immacolata, nell’angusta chiesa madre San Nicola Vescovo, insufficiente a contenere la gente venuta, anche, dai centri
limitrofi, le ragazze della parrocchia, che cantavano con le lacrime agli
occhi ed il parroco, Don Gilberto che nell’omelia ha detto: “vi devo
confessare una tentazione avuta in questi giorni, non volevo celebrare la funzione funebre, in quanto, il silenzio è rispetto del dolore, soprattutto, dei genitori, della zia dei cuginetti e dei nonni di Francesca Immacolata.

Chi ci parla in questo momento è la parola di Dio, chiediamo a Lui conforto. Questa bambina è Immacolata, di nome e di fatto, non ha peccato, passa dal Battesimo al Regno dei Cieli. So che i sentimenti e gli animi di molti, qui presenti, non sono calmi. Non si può morire, nel 2007, in questo modo. Mi auguro che l’autopsia chiarisca tutto. Non serbiamo nel cuore rancore e vendetta, ma solo attesa della verità. Francesca Immacolata è stato come cristo, vittima innocente. Vi auguro, genitori di Francesca, che possiate sentire la sua voce, che vi dice, sto con gli Angeli”.

L’insegnante Teresa Parisi ha aggiunto: “Francesca veniva spesso a scuola, in braccio alla mamma e alla zia, a prendere i cuginetti. Francesca non ha fatto in tempo ad essere accolta nella scuola. Non ci sentiamo di stare silenziosi di fronte a questa tragedia. I bambini non hanno la cognizione della morte, ma oggi, senza il loro sorriso, hanno avuto la percezione”. Angelica della V^ elementare, a nome di tutti i bambini di Ginestra, ha riferito: “il popolo dei bambini saluta Francesca Immacolata con un affetto così grande, che non si può tradurre in parole, non ci sono parole per esprimere il dolore, la tristezza, la desolazione che proviamo per la tua assenza.  E’ un vuoto che non si potrà colmare, eri una di noi, una voce, un sorriso, piccole gambe che trotterellavano sulle grandi strade del mondo, troppo piene di insidie, di trappole in ogni angolo, troppe…per un tenero fiore. Sentiamo il bisogno di dirti che il nostro cuore è con te. Tutti i bambini di Ginestra ti accompagnano, nell’ultimo tratto che percorri, con l’intensità di un pensiero collettivo, forte, colmo di amore, per la tua piccola, tenera, dolcissima vita. Ti vogliamo tantissimo bene, sei la nostra piccola amica, la nostra sorellina, il sorriso dolce, che non dimenticheremo e che resterà acceso nell’animo di ciascuno di noi. Preghiamo per te, ma
serve…pregare per un Angelo?” La catechista Teresa, ha letto un pensiero della mamma di Francesca Immacolata: “ora mamma ti chiama per l’ultima volta e mi devi ascoltare, perchè per me e tuo papà eri la cosa più bella. Ci hai regalato due anni stupendi, hai unito me e tuo papa perché venivamo da due periodi diversi, ma brutti. Vorrei dirti tante cose, ma in questo momento sento solo di dirti, Checca grazie di essere esistita”.

Durante l’accompagnamento al cimitero della piccola Francesca Immacolata, il papà Francesco si è più volte sentito male.

[Articolo di Lorenzo Zolfo]

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