Nel dopo guerra continuarono a svolgere un’attività politica e
parapubblicitaria dei governi presieduti dalla vecchia Democrazia
Cristiana. Se ne può avere conferma da un cinegiornale girato a metà
degli anni cinquanta in Lucania dal regista Fernando De Feo che
presenta con pomposità ed enfasi i benefici che avrebbero dovuto
portare in un’arretrata regione del Sud gli interventi della Cassa
Mezzogiorno. In apertura la voce la fuori campo dice “in una terra
desolata, dove non c’è nulla lo scetticismo si tramuta in progresso,
l’inerzia della gente grazie ai fondi speciali si trasforma in
dinamismo ”. Ma al di là dello spot governativo, il film è interessante
dal punto di vista storico un quanto riprende i lavori di realizzazione
delle prime dighe che avrebbero dovuto raccogliere e razionalizzare le
acque, la costruzione dei villaggi agricoli delle aree che furono
investite dalla riforma agricola e che in poco meno di un decennio
sarebbero diventati dei piccoli agglomerati urbani. La camera da presa
di De Feo entra poi nelle case dei contadini lucani per descrivere un
quadretto familiare rassicurante grazie ad uno stato che si era assunto
l’onere di garantire gratuitamente assistenza sanitaria, istruzione e
formazione agraria. Insomma, le immagini vogliono dare l’idea che una
nuova Lucania stava nascendo e che le riforme di cui era stata
investita portavano verso un sicuro avvenire. Il cinegiornale di De Feo
ha chiuso a Masseria Crisci la prima edizione della rassegna
cinematografica sulle tematiche dell’ambiente “Agri-film terra”,
promossa dal Gal-Akiris.
Dopo la proiezione si è svolto il convegno
“Dalle parole alle immagini verso la sostenibilità dell’ambiente” dove
sono intervenuti il presidente del Gal-Akiris Angela Latorraca, Antonio
Ausilio, Assessore alla Formazione e Cultura della Regione Basilicata,
Giancarlo D’Angelo, Assessore alle Politiche per l’Ambiente della
Provincia di Potenza, il regista Rocco Messina e i curatori della
rassegna Mimmo Mastrangelo, Francesca Gresia e Domenico Ciancio.
