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La Cps di Potenza ha un nuovo Presidente

Pierluigi sei stato da poco eletto Presidente della Consulta
provinciale potentina  degli studenti. Innanzitutto complimenti. Ma ci
spieghi cos’è questa Consulta  provinciale e che attività svolge o può
svolgere a favore degli studenti medi potentini?

Inizierei con il sottolineare che contrariamente a quanto si pensi, la
Consulta Provinciale degli studenti è un organo a disposizione di tutti
gli studenti in cui, grazie al continuo lavoro di “Brain-Storming”,
frutto dello studio e dell’impegno di due rappresentanti  per ogni
scuola superiore della provincia, si assicurano confronto, progresso e
diritti dell’intero corpo studentesco. Ed è proprio questa la forza
della Consulta, il lavoro congiunto di tutti gli studenti del
territorio che affronta problemi, tentando di risolverli,  che vanno al
di là del singolo istituto, e quindi possono essere sostenuti da un
gran numero di giovani che li avvertono e ne pagano le conseguenze.
Sottolineando che la Consulta non è semplicemente “l’ente della famosa
Giornata dell’Arte “ , tanto amata dagli studenti e forse detestata da
coloro i quali alla fine della Primavera trovano ogni anno migliaia di
giovani in fermento in via Anzio, a Potenza, bisogna vederla come
l’anello che unisce, nella catena della nostra società, i giovani che
frequentano le scuole medie superiori e le istituzioni,  in particolare
l’ Ufficio Scolastico Regionale.

Ma credi che un organo come quello della Consulta provinciale degli
studenti possa  davvero intervenire nelle politiche scolastiche
provinciali e regionali?

Immagino e spero di si…altrimenti non avrei mai intrapreso questo
cammino tutt’altro che in discesa!Inoltre so di poter contare su una
giunta che appare più che valida ed, oltre che molto motivata, ben
capillarizzata sul territorio, e ciò è fondamentale per far sì che in
ogni area ogni problema possa essere analizzato e risolto. E  non posso
non parlare del clima di grande e proficua collaborazione con l’USR e
con i suoi responsabili su cui ho subito capito di poter contare in
pieno e con grande fiducia.

In qualche modo tu rappresenti una mosca bianca, uno dei pochi giovani
che crede nella  politica e che si impegna. Eppure per i tuoi coetanei
la politica è ancora una “cosa  sporca” e da tener lontana. Quali sono
secondo te le cause di questa distanza tra le  giovani generazioni e la
politica?

Questo è il problema fondamentale della nostra società e, forse, quello
che mi ha spinto ad impegnarmi sempre più nel campo politico-sociale.
Il tutto, a parer mio, è dovuto ad un problema di fondo: oggi ci si
lascia contagiare da queste ondate della tanto citata e famosa
antipolitica,  partendo da presupposti sbagliati, poiché si confonde il
senso politico e civico, caratteristici di una società civile sin dai
tempi della polis, che dovrebbe spingere ognuno di noi  ad agire per
ottenere il meglio per la collettività, con atti di partiti politici
che talvolta appaiono poco chiari e destano non poche preoccupazioni.
Questa confusione, che riflette nella logica politica i lati più oscuri
della logica partitica, non può essere altro che dannosa per lo stato
in cui viviamo e per nei stessi cittadini. Vorrei concludere 
sottolineando che quello della Consulta può essere considerato una
delle manifestazioni della “politica sana” a cui spero che un numero
sempre più grande di giovani possa interessarsi,  senza sospetti e
diffidenze in nessun caso costruttivi.

Sergio Ragone

http://sergioragone.ilcannocchiale.it/