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Viabilità, l’infinito duello tra Provincia di Matera e Comune di Rotondella

Per meglio comprendere le ragioni che hanno causato lo scontro tra i due enti territoriali è necessario fare un piccolo passo indietro. Nel 2002, grazie al piano provinciale di viabilità, al comune di Rotondella viene assegnato un finanziamento di 7,1 milioni di euro. L’obiettivo principale dell?aiuto economico era quello di garantire il comodo collegamento del tratto stradale Rotondella S.S. 653 Sinnica.

Nel dicembre 2004, la Giunta provinciale approva il progetto preliminare individuando i tratti stradali interessati e, in particolare, evidenziando la necessità di intervenire attraverso: una sopraelevazione del fosso San Giovannone (Rotondella due), l’allargamento del senso unico di contrada Macchiarella, interventi per rendere meno tortuose alcune curve pericolose nei pressi di contrada Mortella, e il consolidamento della Traversa Sinni. Il 4 aprile 2007, il sindaco di Rotondella, Vito Agresti, viene convocato in Regione per una comunicazione: il finanziamento è passato da 7,1 a 6 milioni di euro a causa di una “rimodulazione”; anche se questa notizia sarà resa pubblica solo il 27 agosto 2007, grazie all’articolo comparso su Il Quotidiano della Basilicata. Inoltre, l’articolo informava dell’avvenuta conferenza di servizio provinciale in cui era discusso  della questione viabilità.

Nel consiglio comunale dello scorso settembre, l’opposizione, guidata da Vincenzo Francomano (PD), sollevando alcune perplessità circa la posizione della maggioranza comunale sulla questione viabilità, presenta un estratto dell’ambigua dichiarazione del sindaco nella conferenza di servizio. Da questo momento si comincia a parlare della probabilità di dover rinunciare ai lavori previsti nel progetto preliminare, e della possibilità di concentrare l’intero finanziamento di 6 milioni di euro per l’abbattimento e la ricostruzione della Traversa Sinni. Nello stesso consiglio comunale, però, il capogruppo di maggioranza, Antonio Dimatteo (Italia dei Valori), nel tentativo di rassicurare l’opposizione e l’intera popolazione, chiarisce la posizione della maggioranza: “è necessario dare priorità ai tratti stradali indicati nel progetto preliminare”.

Il 16 ottobre arriva la notizia: il consiglio provinciale ha approvato il progetto esecutivo, discostandosi nettamente da quello preliminare. In sintesi, la provincia vuole buttare a terra la Traversa Sinni per poi ricostruirla sullo stesso tracciato.

Il 29 ottobre, a seguito della decisione provinciale, e rivolgendosi con una forte missiva a Prefetto, Regione, Provincia e Comune, scendono in campo le Associazioni (Community: Laboratorio di Cultura Politica, Khorakanè, ARCI “La Tarantola”, Pio La Torre e Prociv-ARCI) per ricordare, a tutti i soggetti coinvolti, il contenuto del progetto preliminare, sicuramente più orientato alle reali esigenze viarie della popolazione residente. I cinque contenitori culturali, inoltre, sottolineano come dal finanziamento sia possibile ottenere, oltre al dimagrimento del numero di tornanti, anche il “consolidamento” della Traversa Sinni (e non la “progettazione” e la ricostruzione, come vorrebbe invece la provincia, che coprirebbero l’intero importo finanziato).

Nel consiglio comunale del 13 novembre, maggioranza e opposizione, raccogliendo le indicazioni delle Associazioni culturali, si sono unite e hanno sottoscritto un documento, inviato a Regione, Provincia e Prefetto, nel quale si evidenzia la necessità di modificare il progetto esecutivo provinciale. Nella stessa sede, il sindaco e la maggioranza hanno ricordato la mancanza di coinvolgimento, da parte degli organi provinciali competenti, nelle varie fasi di definizione dell’intervento.
A due giorni di distanza, un comunicato stampa dell’assessore provinciale alle infrastrutture, Giuseppe Dalessandro, invita l’amministrazione comunale di Rotondella a non strumentalizzare la questione e ad accettare la decisione della Giunta provinciale, vista anche la scadenza dei termini di utilizzo delle somme assegnate (31 dicembre).

Insomma, la viabilità, e più in generale il futuro, di un paese che ha già tante difficoltà a rimanere in vita dipendono dalle incomprensioni e dagli interessi personali di un ristretto, ma privilegiato, numero di persone.

[Articolo di Gianluca Bruno]