Mi permetto di entrare superficialmente nel dibattito in corso, tentando, tuttavia, di porre l’accento su alcune questioni di fondo. A Venosa, come è noto ha vinto una coalizione di centrosinistra, con l’apporto di tutte le attuali forze della cosiddetta “sinistra radicale”. Ciò nonostante, l’attuale esecutivo (in realtà per ragioni diverse) prescinde dalla presenza di alcune forze “di alternativa”. Non è il caso di sottolineare che più volte si è auspicato, specie da parte nostra, che l’Unuone potesse poggiare su tutte le sue gambe e che ciò non è avvenuto soprattutto a causa di equilibri che trovano il pretesto e prendono le mosse da infelici impegni pre-elettorali. Ritengo che chi ha deciso di non dare più sostegno alla attuale maggioranza e ne critica scelte e decisioni ponga in essere un azione politica del tutto legittima che non può essere banalizzata anche quando essa, come sovente accade, è il frutto della mera pretestuosità. Al contrario, sono persuaso che una critica vada ascoltata tanto di più allorquando muove da sinistra.
Ecco perché trovo assolutamente inappropriato e francamente reprensibile che si sia giunti (PRC compreso) a richiedere le dimissioni del segretario provinciale dei comunisti italiani, Franco Castelgrande, a seguito di considerazioni espresse dalla sezione cittadina del PdCI e soprattutto che si siano espressi giudizi ed apprezzamenti fuor di luogo sul medesimo.
Specie in una fase delicata (con scenari nazionali che vogliono che la sinistra scompaia dal panorama politico, viste anche e soprattutto le pretese di autosufficienza ed onnivore del nascente PD), appare davvero singolare e dannoso che ci si azzuffi su questioni che, se non affrontate serenamente, daranno (da ambo le parti) semplicemente ai cittadini venosini l’idea di un appiattimento istituzionalista.
Sono persuaso che l’obiettivo delle forze di sinistra è far avanzare, anche a livello amministrativo, le proprie istanze negli interessi dei livelli più bassi della popolazione, ponendo in essere una azione il più possibile improntata a criteri di trasparenza. O lo si fa tutti assieme dando maggiore sostanza ed incisività alla suddetta azione o i personalismi finiranno con il logorare tutti.
Rifondazione Comunista a Venosa, con il suo assessore, Gennaro Mastro, si è sempre detta a disposizione e pronta ad imbastire una azione comune. Evidentemente ciò non basta. Urge che le forze che hanno dato vita a livello regionale al patto di consultazione si incontrino anche a Venosa (alla presenza dei rappresentanti provinciali) per immaginare soluzioni e scelte condivise.