Le atmosfere ed i mondi, posti su tela, delimitano terre di conoscenza e ricerche di contatto con creazioni. Appaiono estremamente intense, le tele di Italo Squitieri, maestro lucano e figura rappresentativa della pittura contemporanea italiana, che, ritrae luci di silenzio al centro delle dimensioni e, possenti montagne, come “cornici” di paesaggi contadini.
Sono vicini i cieli che nascondono le notti, che avvolgono il tempo ritratto e si adagiano sui tetti delle realtà, emergono, dalle tele del maestro i sensi mai dimenticati delle velocità vissute che, disegnano abitudini e gesti sulle tele, suggerendo strumenti conoscitivi e possibilità di contatto con stanze identitarie ed emozionali.
La dimensione umana, nascosta nella materia, attraverso azioni intellettuali, raffigura la fisicità dei corpi, descrivendo intimi momenti di vicinanza esistenziale posta nel movimento del mare cento del naturale spazio, come a sottolineare una stabilità costruita con il contatto.
Paesaggi dell’anima, quelli di Claudio Malacarne, le atmosfere intense dei dipinti, schiudono spazi di quiete, di vicinanza concreta con gli elementi.
I luoghi, i giardini quindi gli spazi ritratti emergono dal rapporto intenso che l’artista ha con la solarità delle tinte con le quali, “descrive” personali memorie, le ombre e le luci, linee conoscitive che consegnano piani emotivi, sono strumenti di conoscenza sulle realtà ritratte, in cui la dimensione naturale assume centrale importanza.
Le figure femminili, sulle tele di Lucio Diodati, conferiscono alle analisi una visione ampia sull’universo femminile, traspaiono dalla tecnica pittorica, i momenti ritratti che diventano contenuto, i tratti espressivi dei volti nascondono le ombre e le luci, quindi le trame descrittive.
È una femminilità garbata e contenuta che, delimita gli antichi spesso non decifrabili atteggiamenti delle culture, le cui posture dei corpi rimandano a volontà di contatto, nella proposta dell’immagine.
Sono riflessioni ritratte, quelle di Giovanni Spinazzola che, pone al centro della sua espressione la figura, gli sfondi urbani suggeriscono silenzi, assumendo forme distinte, sono angoli di mondo dove le profondità delle ricerche costruiscono l’oltre che, passa attraverso gli sguardi rimandando a proiezioni di futuro.
Stanze su mondi pittorici, su spazi interni ed esterni, su atmosfere in colori, le tecniche differenti orientano gli sguardi verso contenuti, costruendo visioni diversificate su forme artistiche varie.
[Francesco Cosenza]