Il PRC aveva avuto modo di esprimere nei giorni scorsi una posizione netta in relazione all’esecutivo regionale e la sua opposizione alla maggioranza, pur concordando con le altre forze del patto di consultazione le azioni da porre di volta in volta in campo. Rifondazione Comunista, in relazione alla mozione di sfiducia, aveva, inoltre, esplicitato di non voler tendere imboscate, tantomeno per sostenere un’azione finalizzata alla delegittimazione de l’Unione, tout-court.
Neppure, però, di avallare in maniera implicita ed obliqua le posizioni dell’attuale maggioranza e della stessa composizione della giunta.
Era stato pertanto deciso di non partecipare alla votazione. Tale determinazione era stata condivisa all’interno del patto, con SD e Verdi.
La non partecipazione al voto aveva per Rifondazione e per le altre suddette forze un significato fortemente critico e di opposizione a questa giunta. Senza stampelle, sarebbe così apparsa evidente che la strada imboccata dalla maggioranza fosse senza vie d’uscita. La scelta personale della Consigliera Simonetti compromette alla radice il suo rapporto con il partito, essendosi, di fatto, posta al di fuori delle indicazioni del medesimo.

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