Ai 2,6 milioni di stranieri regolari presenti sulla Penisola (dati Istat al 31/12/2005) bisogna sommare la quota di immigrati clandestini che inevitabilmente sfuggono al conteggio ufficiale del Ministero dell’Interno. Secondo l’Eurispes, gli immigrati extracomunitari clandestini presenti sul territorio nazionale sarebbero 800.000, cifra che porta il totale della presenza straniera a oltre 3 milioni e 400mila immigrati, pari al 6% della popolazione italiana.
Nell’anno scolastico 2005/2006 si registra un numero di alunni stranieri pari a 424.683 unità, con un aumento di quasi 65.000 alunni stranieri (+17,4%) rispetto all’a.s. 2004/2005. L’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana sulla popolazione scolastica totale è passata dallo 0,47% del 1994/1995 al 4,8% del 2005/2006.
Nel periodo tra il 1994 e il 2006, si evidenzia un incremento percentuale di alunni con cittadinanza europea (passati dal 42,2% dell’a.s. 1994/1995 al 47,8% dell’a.s. 2004/2005) ed un corrispondente decremento di alunni con cittadinanza extra-europea (dal 57,6% al 52,2%).
L’aumento delle iscrizioni ha riguardato un po’ tutte le scuole italiane, tuttavia le scuole secondari di secondo grado sono quelle che hanno registrato il valore percentuale maggiore (+38%),
Tra le cittadinanze non italiane più rappresentate nelle scuole del nostro Paese, l’Albania risulta al primo posto con 69.374 alunni, seguita dal Marocco con 59.489 e dalla Romania con 52.821 (rispetto all’a.s. 2002/2003, il numero degli alunni rumeni è più che triplicato).
In totale, sono 5.669 gli alunni stranieri cittadini dei nuovi Stati membri, dei quali ben 4.167 provenienti dalla sola Polonia.
Il continente di provenienza maggiormente rappresentato fra gli alunni non italiani è quello europeo che, sommando il dato dei paesi Ue e di quelli non Ue, nell’a.s. 2004-2005 raggiunge il 47% del totale; a seguire, l’Africa, con quasi il 26%, l’Asia (14,8%) e l’America; tra gli alunni stranieri, quelli provenienti dal continente oceanico non raggiungono neanche il punto percentuale.
La quota più consistente di alunni stranieri (il 39,9%) si registra nelle scuole elementari, mentre il valore più basso si rileva nelle scuole secondarie di II grado (16%).
Incidenza sulla popolazione scolastica. Su 100 frequentanti 4,8 sono di nazionalità straniera; si tratta di un dato più marcato nelle regioni del Nord-Est (8,4%); seguono quelle del Nord-Ovest (7,8%), del Centro (6,4%), del Sud (1,2%) e delle Isole (1%).
La Lombardia nel 2004/2005 era al 1° posto per presenze con 68.423 unità e nel 2005/2006 ha accolto il 24,6% del totale degli alunni stranieri presenti in Italia, quasi il doppio rispetto a regioni come il Veneto o l’Emilia Romagna che accolgono circa il 12% del totale degli alunni stranieri. Per trovare una regione meridionale in questa classifica, bisogna scendere all’undicesimo posto, dove si colloca la Sicilia con il 2,1% di tutti gli alunni con cittadinanza non italiana, a conferma del fatto che le città del Meridione rappresentano un punto di approdo per l’Italia piuttosto che una mèta di destinazione.
Tra le dieci province italiane con la più elevata consistenza numerica di alunni non italiani, si collocano ai primi posti tre grandi province: Milano, Roma e Torino, e a seguire Brescia, Vicenza, Treviso, Firenze e Verona; chiudono la classifica Bergamo e Bologna.
Nell’anno scolastico 2004/2005, sono rappresentate nelle scuole della provincia di Roma ben 164 cittadinanze, tra le quali quella rumena fa registrare l’incidenza più elevata (29%) sul totale della popolazione scolastica straniera; seguono Milano (con 157 cittadinanze, tra le quali prevale quella ecuadoriana, con una percentuale dell’11%), Torino (132, con una prevalenza della cittadinanza rumena, pari al 35%) e Bologna (120, con una rappresentanza prevalente di alunni marocchini, pari al 26%). Chiude la classifica la provincia di Varese, dove sono rappresentate 116 diverse cittadinanze, tra le quali quella albanese raggiunge un’incidenza del 21% sul totale della popolazione scolastica straniera.
In Italia il 90,5% degli alunni con cittadinanza diversa da quella italiana frequenta le scuole statali, mentre il restante 9,5% quelle non statali. Nelle scuole statali il maggior numero di alunni non italiani si concentra nelle elementari (141.187 unità, corrispondenti al 46,3% del totale di alunni stranieri delle scuole pubbliche); nelle scuole non statali, invece, la maggioranza di alunni non italiani si concentra nelle scuole dell’infanzia, con una quota che arriva all’82,1% del totale. L’incidenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica è di 4,8 alunni non italiani su 100 frequentanti per quanto concerne le scuole statali, e di 3,3 per le scuole non statali.
I dati comunali. I comuni con la presenza più consistente di minori stranieri nelle scuole si concentrano soprattutto nelle regioni del Nord e, in particolare, in Emilia Romagna ed in Lombardia. Limitatamente ai comuni capoluogo, Milano si segnala per la più alta percentuale di alunni stranieri per 100 frequentanti (12,7%). Al secondo posto si posiziona Alessandria (11,8%), al terzo Reggio Emilia, (11,5%); seguono, con cifre molto simili, Cremona, Torino, Modena, Brescia, e Prato.
Graduatoria dei comuni con più di 1.000 alunni in cui è più alta l’incidenza degli alunni stranieri sulla popolazione scolastica complessiva. Al primo posto si colloca Calcinato, in provincia di Brescia, con un’incidenza pari al 19,9%. Al secondo posto si collocano Martinsicuro (Teramo, 19,1%) ed al terzo Porto Recanati (Macerata, 18,5%); seguono Novellara (Reggio Emilia, 18,3%), Novi di Modena (Modena, 18%), Crevalcore (Bologna, 17,1%), Carpenedolo (Brescia, 16,9%).
Sono 34 i comuni italiani nei quali l’incidenza degli alunni stranieri supera il 30%. In 378 comuni l’incidenza è compresa fra il 16% ed il 30%.
In 737 comuni si registra un’incidenza compresa fra l’11% ed il 15%; in 1.805 comuni un’incidenza tra il 6% ed il 10%; in 3.009 comuni un’incidenza fino al 5%. In 1.228 comuni italiani la quota di alunni con cittadinanza non italiana è invece pari a zero.
Fra i comuni con più di 1.000 alunni sono 103 quelli che superano la soglia del 10% di frequentanti stranieri e solo 17 quelli che superano la soglia del 15%.
Milano è l’unico comune con più di 40.000 alunni con un’incidenza straniera superiore al 10%.
I risultati scolastici degli alunni stranieri. Alle elementari la differenza tra promossi italiani e quelli stranieri è abbastanza lieve, ma il divario si accresce alle medie inferiori ed alle superiori. La percentuale di promossi su 100 scrutinati nella scuola primaria è del 99,55% per gli alunni italiani e del 96,19% per gli alunni stranieri; nella scuola secondaria di primo grado le percentuali scendono al 96,06% per gli alunni italiani ed all’89% per quelli stranieri; nella scuola secondaria di secondo grado, infine, gli alunni italiani promossi sono l’85,22% e quelli stranieri il 72,66%.
Tuttavia, il confronto con l’anno scolastico precedente evidenzia un lento miglioramento del profitto degli alunni stranieri, segno di un adattamento ed una integrazione crescente. Il divario è sceso infatti dal 4,32% dell’a. s. 2002/2003 al 3,36% dell’a. s. 2003/2004 nella scuola primaria, dall’8,61% al 7,06% nella scuola secondaria di primo grado, dal 13,12% al 12,56% nella scuola secondaria di secondo grado.
Il problema del ritardo degli anni scolastici degli alunni stranieri è evidente già dalle prime esperienze nella scuola elementare; secondo gli ultimi dati del 2005/2006 nella prima classe della scuola primaria si evidenzia un ritardo di circa il 10% (vale a dire 1 alunno straniero su 10 è in ritardo), nella prima classe della scuola secondaria di I grado il ritardo della popolazione scolastica straniera è del 47,1% (quasi un alunno su due). Addirittura nella prima classe della scuola secondaria di II grado il ritardo è del 75%, più di 7 studenti su 10, rispetto ai 2 studenti italiani su 10.
“OUTLOOK” Uno sguardo fuori regione
Rubrica di scienze economiche e sociali
a cura di Rosario Palese
(ISSN 1722-3148)