Mentre in Via Anzio si consumavano gli incontri ed i tavoli politici per risolvere la crisi in Giunta Regionale, toccava le sponde lucane il Pulmino del Pd. Organizzato dall’Onorevole Giachetti e dal suo giovane staff fatto di militanti e dirigenti dei Dl romani, il pulmino sta percorrendo le strade d’Italia con l’obiettivo di incontrare la gente per ascoltare il loro parere sul futuro Partito Democratico e raccogliere suggerimenti, critiche e consigli. Con questo scopo l’Onorevole Giachetti ha incontrato i lucani nel fine settimana 23-24 giugno, mentre appunto i partiti del centrosinistra e soprattutto quelli del futuro Pd lucano erano impegnati a trovare la giusta quadra tra equlibrio politico e necessario cambio di passo dell’azione di governo. Insomma, la messa in opera di quel riformismo radicale di prodiana memoria.
Armati di telecamere e volantoni Giachetti ed i suoi, accompagnati da rappresentanti parlamentari di Ds e Dl lucani e dai ragazzi della Sinistra Giovanile di Basilicata, hanno incontrato i cittadini potentini in una Via Pretoria quanto mai viva, divisa tra i lunghi e ridondanti festeggiamenti per la promozione del Potenza in C1 e le file alle gelaterie per combinare il giusto mix rinfrescante. Per chi come noi ha seguito questa passeggiata democratica non può non riscontrare come il paese reale, quello che appunto festeggia il Potenza rossoblù e sta in fila per il gelato, non sa molto di questo Pd. C’è chi come quel giovane con gli occhiali da sole alle 19.30 vedeva in Fini il naturale leader del Pd e chi come quella signora con tanto di passeggino chiedeva se in questo Pd ci fosse anche L’udeur di Tanino Fierro, mentre il giovane Ultras, innamorato della squadra del cuore e della sua giovane fidanzata dagli spiccati tratti meridionali, elettore di Forza Italia, mischiava la destra e la sinistra e si scagliava contro il Beneventano Mastella già sconfitto sul tappeto verde dai leoni rossoblù. Insomma, come spesso diciamo la distanza tra politica e società si fa ancora più larga quando è la stessa politica ad incontrare direttamente la società. E non credo sia solo un problema di comunicazione, se intendiamo quella che l’Ulivo o in generale le segreteria partitiche dovrebbero fare. Anche se da più parti sembra essere proprio un eccesso di comunicazione, più veloce della stessa circolazione delle informazioni, il vero rischio della politica. Una comunicazione troppo fast che non riesce a sedurre, accompagnare e coinvolgere le masse ai grandi processi politici. Quella che insomma non scatena quell’efetto Win-Win che pare essere proprio il segreto di Veltroni.
Sostiene Scalfari che ogni popolo ha la classe dirigente che si merita, ma questo è sbagliato. Questo modo di dire va capovolto: ogni classe dirigente ha il popolo che si merita. Se il popolo si comporta male rispetto alla responsabilità del proprio presente e del proprio futuro, dipende dal fatto che la classe dirigente non fornisce l’esempio dovuto. Nella storia è sempre stato così e penso proprio che sempre così sarà.
E allora va apprezzato il coraggio di Roberto Giachetti e del suo giovane staff di cameramen e ragazzi appassionati di politica, con i quali anche noi ci siamo intrattenuti a parlare trovando in questi sul Pd più colla che distanza. La distanza tra politica e società rimane ancora, ma almeno per un paio di ore la Potenza dell’orgoglio rossoblù e del Presidente Farfalla ha incontrato e ascoltato parole della politica che hanno il dolce suono del futuro e della democrazia e che lancia una sfida all’antipolitica proponendo quello che la politica dovrebbe fare: ascolto e poi risposta.
[Articolo di Sergio Ragone]