E’ cominciata nel vulture-melfese per poi proseguire in altri territori della Basilicata l’azione di comunicazione “Prevenzione a Misura di Donna” ideata della Iris Basilicata per sostenere con impegno e convinzione la campagna vaccinale regionale per la prevenzione del tumore al collo dell’utero.

Dal 10 al 17 giugno scorso l’associazione di volontariato “Insieme per Realizzare Iniziative di Solidarietà nel campo della Prevenzione, Cura e Ricerca in Oncologia Ginecologica” si è adoperata per diffondere un messaggio forte e chiaro.
Vaccino antipapillomavirus e pap test sono un’assicurazione sulla vita per le ragazze e le donne lucane.

E’ questa – mutuando e parole del prof. Scambia, Primario di Ginecologia Oncologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e componente del comitato scientifico della Iris Basilicata- una delle belle storie della medicina che trova nella politica sanitaria regionale e nella mobilitazione del privato sociale fattivo e pioniere, l’humus adatto affinché nessuna donna debba più morire di cancro al collo dell’utero.

Vogliamo dirlo a tutte – dice Anna Giacummo, presidente della Iris Basilicata – che oggi possiamo prevenire un male che nei paesi cosiddetti sviluppati è la seconda causa di morte per le donne.
“Vogliamo dirlo al maggior numero possibile di amiche, colleghe, mamme, figlie, che a partire dal 1° luglio prossimo sarà a nostra disposizione un vaccino quadrivalente, a titolo gratuito per le ragazze di 12, 15, 18 e 25 anni, che agisce sulla causa di questa patologia oncologica, una infezione virale “papillomavirus” responsabile del 70% dei tumori del collo dell’utero e del 90% dei condilomi. 

Combinare questo vaccino alla prevenzione secondaria tramite pap test significa, a detta degli esperti, riuscire a prevenire addirittura il 97% di tumori del collo dell’utero. E’ un dovere civico attivare un efficace passaparola?
Sempre più Salute e sempre meno Sanità è sembrato quindi essere il leitmotiv dell’incisiva azione di comunicazione intrapresa dall’Iris Basilicata per sostenere l’avvio della nuova campagna vaccinale regionale.
Azione che si è articolata su tre direttrici principali. L’’organizzazione di un importante convegno scientifico-divulgativo a Melfi lo scorso 13 giugno. Poi l’adozione di due eventi culturali: la mostra fotografica “male/female” di Marcello Mantegazza e la commedia brillante Coppia Aperta … domani Spalancata della compagnia teatrale La Macchina del Sole, presentati al pubblico di Melfi, Venosa e Rionero in Vulture grazie all’ospitalità e sensibilità delle Amministrazioni Comunali. Infine, la distribuzione di un pieghevole informativo in gazebo appositamente allestiti nella villa comunale di Melfi il 10 giugno ed in occasione di tutti gli altri appuntamenti in calendario dal 13 al 17 giugno scorso.

Il bilancio della prima azione di sensibilizzazione di Iris, concentrata volutamente nell’area nord della Basilicata per valutarne l’impatto ed affinare il tiro, è più che lusinghiero.

Oggi nel Vulture Melfese ci sono circa 2000 donne in più che hanno sentito parlare di Prevenzione a Misura di Donna.
Ben 200 hanno poi voluto approfondire il tema partecipando al convegno scientifico-divulgativo che ha registrato gli interventi del prof. Scambia, del Dr. Martinelli (ginecologia oncologica dell’Ospedale Oncologico della Basilicata, del dr. Grieco (Amministratore Unico nel CROB, del dr. Rocco Colangelo (Assessore alla Salute), la partecipazione del Dr. Schettini (Ginecologia oncologica del San Carlo), della Dr.ssa Alba Capobianco (Day Ospital Oncologia Medica del Crob, del dr. Corrado Danzi (medico di medicina generale di Matera e già vice-presidente della Commissione Sanità del Senato della Repubblica).
Oggi IRIS Basilicata può anche contare su 25 volontari in più grazie all’adesione all’associazione di medici, infermieri, professioniste dell’area e di ben 100 sostenitori.

Soprattutto oggi la IRIS Basilicata ha avviato un percorso di costruzione di rapporti con altre associazioni del privato sociale operanti in Basilicata affinché la cultura della Prevenzione divenga patrimonio sempre più diffuso.
E L’ANDOS, Le Pubbliche Assistenze di Basilicata, il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato socio-sanitario del materano hanno inteso portare un importante contributo al convegno.

TUTTO QUESTO PER DIRE INSIEME: NESSUNA DONNA LUCANA DEVE PIU’ MORIRE DI TUMORE AL COLLO DELL’UTERO.

Paola SARACENO
Ufficio Stampa e RP di IRIS BASILICATA
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