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Massimo Cacciari: “Il conflitto dei valori”

[Articolo di Francesco Cosenza]

Nella sua ampia relazione, Massimo Cacciari, presente a Potenza, presso il Teatro F. Stabile, in un incontro promosso  dall’Associazione Basilicata 1799, pone in superficie il confitto dei vari modelli culturali e valoriali presenti nelle diverse società. Le affermazioni diversificate di gerarchie valoriali esprimono i conflitti tra forme diverse di pensiero, nate su modelli e, sopra i quali le civiltà stabiliscono le “distanze” dall’altro, e le contrapposizioni con i suoi  valori.

L’originaria relazione con il valore dei valori altrui, esprime, secondo Cacciari il senso del conflitto ove, le visioni poste su realtà e nate su scale valoriali differenti  “riconoscono”, le altre forme di pensiero. Distanti, dal significato dogmatico del valore, le riflessioni toccano forme organizzative di civiltà, nate alla luce di domande legate al senso originario delle gerarchie, trasformate dal tempo e dalla storia. Vi è, secondo Cacciari, nel rapporto amico-nemico, una esigenza profonda di condivisione di prospettiva, posta in categorie di ricerca e riconoscimento di valore, senza il quale il confronto, o il conflitto cade nel vuoto dove, l’assenza dei termini di paragone dà  senso al distacco. Le forme diverse e distanti di assetti storico-politici, chiaramente dissimili, hanno prodotto e modificato il porsi in relazione con l’altro, il rapporto conflittuale esistente e la necessità, secondo Hegel di esprimere, affermando il proprio, gerarchie valoriali, si distanzia dal riconoscimento delle libertà di affermazione del “diverso”. Le civiltà capaci di assimilare valori, esprimono valori, nelle direzioni culturali dei cambiamenti, vi è secondo il filosofo la necessità di assimilazione del punto di vista altrui, contenente una differente dimensione valoriale, bisogna quindi allontanarsi dal relativismo che si apre all’assolutismo. Le affermazioni  di modelli culturali cadono in leggi sistemiche e gerarchiche, i contrasti nati dai valori in lotta, si distanziano da concezioni più ampie di visioni, dentro le quali le assimilazioni di differenze, denotano, la capacità di vivere nelle vite altrui quindi nelle forme altre di pensiero.

I valori, che entrano in relazione con altri valori, prodotti, trasformati ed annullati  dai cambiamenti storico-sociali, denotano nuove forme di relazioni, che trovano un senso nella ricerca di riconoscimento della libertà di espressione delle parti, diverse ma in equilibrio nelle categorie di pensiero. La ricerca del valore, orienta nelle direzioni logiche, le necessità  di porsi in rapporti ove la negazione dell’altro appare distante, e le trasformazioni si presentano come esigenze di condivisione ed assimilazione dell’altro. Il movimento “nell’altro”, ne condivide riconoscendolo, il valore e, si pone secondo Cacciari, nella posizione del naturale  e necessario alternarsi del giorno e della notte.