[Recensione di Giuseppe Mensitiere]
Figlio di lucani, vive le sue estati a Trecchina, paese materno, di cui si sente figlio adottivo. Come mai ha deciso di scrivere un libro impegnativo che riguarda una materia apparentemente off topic rispetto al suo lavoro? Semplice. Quando Aldo Moro fu rapito egli aveva solo dodici anni, ma l’evento lo colpì molto e, soprattutto, capì che quello che stava accadendo era davvero qualcosa che avrebbe cambiato l’Italia. Negli anni successivi decise di informarsi, di raccogliere testimonianze, di sapere. Sapere perché un gruppo di giovani non troppo più grandi di lui aveva deciso di rapire un personaggio così importante. Sapere perché, poi, non furono in grado di trovare una soluzione migliore all’uccisione. Sapere se quella tragedia fu davvero inevitabile o se, in qualche modo, avrebbe potuto essere risparmiata alla nazione. Tanti, troppi perché gli salivano alla mente ripensando a quei 55 giorni della sua adolescenza.
In oltre 20 anni ha letto tutto ciò che gli è passato per le mani, conosciuto ed ascoltato le testimonianze di tutte le persone che, a vario titolo, hanno avuto qualcosa da dirgli su quella tragedia. E alla fine ha pensato di mettere insieme le sue riflessioni per portare il suo contributo.
Le Brigate Rosse pensavano che lo Stato avrebbe pagato qualsiasi prezzo per riavere indietro uno dei suoi cavalli di razza, ma si resero conto che ciò che era rimasto nelle loro mani era una persona per la quale nessuno, tranne la propria famiglia, era più disposto a corrispondere alcun sacrificio. E furono costrette a sbarazzarsene. Come un vino pregiato: la bottiglia, una volta svuotata del suo prezioso contenuto, non interessa più a nessuno. ”Vuoto a perdere” è un affascinante viaggio all’interno dell’affaire Moro per conoscere verità e dubbi di uno degli avvenimenti più drammatici della storia repubblicana.
Un’analisi completa e super partes che, partendo dai momenti chiave della vicenda, illustra i riscontri giudiziari e gli elementi di dubbio per i quali tuttora non sono state trovare risposte adeguate. L’esposizione dei fatti e delle circostanze lasciano al lettore la possibilità di valutare autonomamente l’attendibilità delle prove e delle ipotesi ancora in piedi.
La struttura modulare e l’assenza di un linguaggio tecnico rendono il testo scorrevole ed accompagnano passo, passo sia chi si avvicina all’argomento per la prima volta sia il lettore più esperto.
Sul sito web http://www.vuotoaperdere.org/ il lettore troverà risorse e contenuti aggiuntivi per approfondire la conoscenza della vicenda, potrà commentare ogni capitolo e interagire con gli altri lettori. E molto altro ancora…Il libro, con la prefazione del senatore Giovanni Pellegrino, già presidente della Commissione bicamerale sulle stragi, tenta di aiutare tanti lettori, semplicemente, a capire meglio cosa è successo e, per la piccola parte che mi compete, perché tutto ciò è successo. Il tutto senza tesi preconfezionate, senza far ricorso ad ipotesi fantasiose, utilizzando un linguaggio semplice ed una struttura flessibile. L’invito per tutti è di leggere ma, soprattutto, commentare e discutere attraverso gli spazi previsti prevedere sul sito. Perché se l’evento è stato drammatico è ancora più tragico dimenticarsene, cancellando la propria memoria.
Manlio Castronuovo
Vuoto a Perdere
Besa editrice 2007 – € 19,00