[Articolo di Francesco Cosenza]
Fotografa le identità dei popoli che si trasformano e le culture che modificano il proprio volto, nato alla luce di nuove economie e politiche globali. Gli stili fotografati, immagini descrittive di mondi lontani, rendono analisi chiare sulle organizzazioni “esterne” di società che, appaiono ormai distanti da tradizioni secolari. L’umano transito, “fermo” in immagini, presente in numerose fotografie distanzia le velocità della storia che, si fermano davanti all’universale gioco, antico e spontaneo dei bambini, (Centro Poumpidou Parigi, 2006), (Manifestazione per la pace, Roma).
Confronti con realtà simili ed opposte dove, la fotografia evidenzia i cambiamenti, e dove, la globalizzazione nasconde la storia tradizionale ed identitaria di società, le moderne architetture, costruzioni in vetro, a Parigi come a Pechino, evidenziano il distacco da stili dentro i quali, i volti di questi mondi consegnavano agli sguardi la conoscenza. Le “bibite al mercato di Pechino” foto che bene esprime la vicinanza con migliaia di realtà simili anche se lontane, apre riflessioni incentrate sul gusto quasi completamente perduto della scoperta della “diversità”, elemento conoscitivo degli svariati contesti. La tradizione, appare ferma, nelle fotografie quasi al centro delle nuove diverse visioni, “Piazza Tien’an men “, al tramonto, come il passato ormai in “ombra”.
Lo “sguardo” di Maria Grazia Faranda, si ferma sulle bellezze architettoniche del passato, ponendole tuttavia sempre in penombra, senso descrittivo del “contorno”, del passaggio ad altri canoni e visioni, (Yeuyuon Palazzo d’estate), (Bot particolare del tetto, Bangkok).
Immagini tra Oriente ed Occidente, eliminano le distanze e le diversità economiche e religiose di mondi lontani che si avvicinano, ponendo al centro dei numerosi cambiamenti, l’uomo. Il confronto tra mondi, evidenziato nelle ventuno fotografie presenti in mostra, rende omologate le visioni sulle realtà che, consegnano agli sguardi i “volti” sempre più somiglianti delle città, costruite dai nuovi canoni e dal progresso. La mostra, Oriente ed Occidente, che rientra nel calendario del Maggio Potentino, sarà esposta fino al 2 Giugno.