[Articolo di Francesco Cosenza]
Sono ottantasette, le foto esposte nelle due sezioni della mostra-concorso inaugurata, nazionale ( primo anno ) e regionale. Le idee in immagini, poste in condizioni lavorative, quotidianità racchiusa in gesti naturali e materni, donne fotografate da donne, sono sguardi differenti sul tempo, racchiudono i sensi profondi delle azioni. Vestita di scuro e di saggezza, la donna fotografata da Gabriella Bulfaro ( vincitrice concorso nazionale ), appare, sulla spiaggia, immagine descrittiva dell’oltre, il lavoro, nel carretto trasportato dalla donna è distante dai luoghi e le stagioni, il realismo della fotografia, esprime la fermezza della difficoltà.
Le figure, catturate e ferme in immagini, consegnano ai cambiamenti sociologici la superficie sulla quale, le trasformazioni culturali ed i nuovi ruoli si muovono. Diversi sono i contesti e gli spazi, fotografati, espressioni della società che costruisce reti di affetti per affrontare il quotidiano, e “compra” compagnie per gestire la velocità del tempo.
Sono viaggi, nell’ordinario delle nostre case, abitate da forti cambiamenti non più invisibili, le badanti, donne a servizio della solitudine degli anziani, sostituiscono gli affetti impegnati a vivere lunghe giornate lavorative tra il disagio e la realtà, il tema dell’immigrazione molto presente nella mostra, apre varchi riflessivi.
Appaiono distanti, i lavori contadini, le donne fotografate nei campi, espressione di sensi antichi, ruoli e figure di una civiltà quasi del tutto scomparsa. La maternità, trasformazione profonda nella femminilità, spontanea e naturale diversità del ruolo, vive la centralità della condizione, fotografata in diversi piani di interpretazione, la ragazza in foto esprime la profondità dell’attesa. Le donne in mostra, idee sulla femminile condizione nei tempi, fotografano i cambiamenti, contenenti le autonomie di gestione di spazi e la conquista di contesti in passato caratterizzati da “strutture” maschili. Donne in divisa, figure ed immagini nuove nella società, fotografa una dolcezza Anna Faraone, (vincitrice concorso regionale) un materno contatto ed un “rientro” a casa, nella domestica dimensione. La mostra fotografica esposta, suggerisce riflessioni ampie sui diversificati contesti dove il femminile diviene centro ed i cambiamenti culturali sfondo.