Pare che, d’un tratto, tutti i problemi del paese siano riconducibili al costo delle indennità parlamentari o dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali: argomento che è sicuramente degno di attenzione, ma che rischia di fornire una lente deformata alla lettura della frattura profonda che si è andata aprendo tra politica e Paese. Il pericolo che intravedo è appunto che l’enfasi posta sulla dispersione di risorse prodotta dalla remunerazione degli incarichi e degli apparati della politica dia grande alimento ad una campagna neoqualunquista di ulteriore delegittimazione della politica democratica, la quale già sta scontando pesantemente le difficoltà di una sua riconfigurazione nello scenario di declino delle istituzioni dello Stato-nazione e continua a segnalare la sua impotenza a misurarsi, ad esempio, con il governo dell’economia. È di questi giorni la maxi-fusione tra Unicredit e Capitalia che dà vita ad un colosso di dimensioni europee, che detiene quote di partecipazione azionaria in larga parte delle aziende chiave del nostro Paese. Mi pare emblematico che, proprio mentre prende vita un soggetto di tale portata e di tale peso, la grande stampa non si preoccupi di denunciare l’afasia e l’assenza della politica sui grandi temi del governo dell’economia, ma si impegni invece a indirizzare contro la politica e le sue perversioni tutta la rabbia e l’indignazione di un Paese frustrato.

Io non vorrei contribuire all’andamento alluvionale delle discussioni e delle attese concernenti il Partito Democratico, ma credo che esso nasca anche e soprattutto per allestire una risposta nuova e attendibile proprio a questo tema dirimente. Solo un grande partito, partecipato e realmente radicato nella società, rinnovato ed autorevole nelle sue classi dirigenti, può avere quelle “spalle larghe” per dare alla propria azione una forza reale e per fronteggiare i tanti particolarismi che attraversano la nostra società e complicano la sintesi della decisione politica. Il fatto è che la funzione della rappresentanza non può inseguire le dinamiche di una società che segmenta all’inverosimile i suoi interessi collettivi. Il discrimine tra la buona e la cattiva politica passa proprio da questo primo assunto. La politica frammentata nel pluralismo impazzito delle mini-formazioni è proprio la politica impotente e subalterna che vediamo all’opera in questi anni. Il rilancio della funzione della politica ed anche il suo rinnovamento ideale e morale (dunque, anche la revisione rigorosa dei suoi strumenti di funzionamento) reclamano soggetti politici autorevoli, legittimati da costituencies democratiche e non corporative, tanto forti da potersi misurare con scelte lungimiranti e riforme “vere”.
A partire, ad esempio, dalla ristrutturazione del welfare, dalle pensioni e dagli ammortizzatori sociali, che riguardano direttamente l’avvenire delle nuove generazioni. Passando, poi, per un investimento convinto e definitivo sui saperi, come leva capace di definire un sistema – Paese in cui competitività e solidarietà siano complementari e mai in contrapposizione. Portando a compimento quel processo lungo, che in tutti i paesi più avanzati è già concretamente realizzato, di estensione dei diritti civili e delle persone, mettendo al centro l’inclusione e mai l’esclusione.

Potrà (e dovrà) certo ridursi il numero dei parlamentari, delle loro indennità e dei loro benefits,  potremo (e dovremo) limitare il numero delle auto blu e degli status symbol del potere, ma ciò non servirà a nulla se l’esito finale sarà quello di una politica bonificata ma estenuata.
Il nostro è un Paese “in cerca d’autore”, che ha bisogno di riconoscersi in un’identità collettiva non nostalgica e non decadente, di credere in un progetto di futuro che renda sostenibili i sacrifici dell’oggi, di riconsegnare con fiducia lo scettro della democrazia ad un Principe degno di tale funzione. Io mi auguro fortemente che il Partito Democratico possa assomigliare il più possibile a questo nuovo Principe.

Roberto Speranza
Presidente Nazionale Sinistra Giovanile

0 Comments

Leave a reply

©2024 Associazione Promozione Sociale Lucanianet.it - Discesa San Gerardo 23/25 85100 Potenza CF 96037550769 info@lucanianet.it