[Articolo di Tatjana La Paglia]
Il progetto, organizzato e gestito dal Dipartimento “Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità” della Regione Basilicata in qualità di capofila, è una evoluzione ed un ampliamento delle precedenti iniziative realizzate con il Ministero della Salute e si propone due obiettivi fondamentali: verificare lo sviluppo dei servizi per le dipendenze alla luce delle nuove normative e delle innovazioni del sistema; sviluppare un modello di valutazione tra pari (per i Centri di trattamento delle dipendenze).
Il convegno che vedrà la partecipazione di esponenti politici regionali, rappresentati del Ministero della Salute, nonché dei responsabili e degli operatori dei sevizi sanitari e sociali delle Aziende Sanitarie, dei Comuni e del privato sociale, rappresenta un’importante occasione di riflessione sulle conseguenze dei provvedimenti di riassetto organizzativo delle politiche regionali nel settore delle dipendenze, per constatare i cambiamenti e le difficoltà emerse nel successivo processo di adeguamento e di sviluppo della rete regionale. Attualmente risultano più di 550 i SerT (Servizio TossicoAlcoldipendenze) attivi su territorio Italiano.
L’indagine effettuata in 497 SerT su un campione di 162.000 persone, di cui 140.400 (86,7%) maschi e 21.600 (13,3%) femmine, con un rapporto M/F pari a 6,5, conferma che la tossicodipendenza è una patologia prevalentemente maschile. L’influenza del fattore sesso presenta una forte variabilità geografica: nelle regioni del nord-centro il rapporto M/F risulta generalmente inferiore al dato nazionale (da 3,7 della Provincia autonoma di Bolzano a 6,0 del Lazio), mentre assume valori elevati al sud (17,9 in Basilicata, 14,1 in Calabria). Secondo il risultato dell’indagine condotta dalla professoressa Raffaella Magistero, docente di italiano e storia presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “A. Olivetti” di Matera, su un campione di circa 400 ragazzi intervistati, il 37% dichiara di fare uso o di aver fatto uso di droga. Nell’84% dei casi si tratta di droghe leggere come hashish e marijuana, ma anche l’uso di cocaina ed eroina non è trascurabile nonostante la giovane età, la “prima volta” è avvenuta per il 52% dei casi già a 14 anni. Una realtà scomoda ma che sicuramente delinea in maniera inequivocabile la “normalizzazione” con la quale sostanze stupefacenti ed alcol siano entrate a far parte di una società che vede minacciata la propria immagine di “isola felice”.
Debolezze e imperfezioni non sono i principi ideali su cui ogni persona ed organismo sociale vorrebbe fondare le proprie basi, ma sono comunque due componenti essenziali ed onnipresenti in un sistema fatto di uomini, ed accettarli potrebbe essere uno dei tanti primi passi necessari per superare un problema che non riguarda solo una nicchia di “dipendenti” ma che tocca tutti da vicino.