La decisione, presa dal Comune di Savoia, e accolta favorevolmente dal Comitato Pro-Salvia, con la mediazione della Regione Basilicata, è la giusta ed equilibrata conclusione di una storia che, negli ultimi tempi, ha registrato prese di posizione, interpretazioni e notizie non sempre rispondenti alla realtà. In questa vicenda non ci sono vincitori, né vinti. Hanno prevalso buon senso e responsabilità dei soggetti che ne hanno avuto parte attiva.
I resti di Passannante sono stati riportati in Basilicata nel rispetto della dignità umana, come aveva chiesto il Comitato Pro-Salvia. Al tempo stesso, grazie ad un accordo con il Ministero dei Beni Culturali, avallato dalla Regione Basilicata, il Sindaco Ricciardi ha ottenuto un milione e mezzo di euro per il restauro del castello di Savoia. La creazione all’interno del maniero di un museo della memoria e di un’ala dedicata a Passannante costituisce lo sbocco naturale e scontato di un percorso iniziato da tempo. Se qualcuno ha vinto sono stati i cittadini di Savoia che da oggi, insieme, dovranno lavorare e cogliere questa opportunità per dare al proprio paese i vantaggi che merita. Quanto alle notizie relative al trasferimento, da più parti riportate con clamore e spesso con toni enfatici, si ribadisce, che pur con la riservatezza dovuta, tutto è avvenuto nella massima trasparenza e con la più assoluta linearità.
Il prossimo 2 giugno il Comitato Pro-Salvia organizzerà una giornata di studi su Passannante. Nel frattempo, il cimitero sarà messo in sicurezza e nel giro di pochi mesi si dovrebbe inaugurare la prima ala restaurata del castello di Savoia. Questi sono i fatti. Ogni altra interpretazione è frutto di fantasia e di scelte strumentali che non fanno il bene alla comunità.