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Parco del Pollino: forse l’auspicato salto di qualità

La nomina del commissario al Parco del Pollino mette fine ad un periodo nero per la vita del più grande parco italiano. Il Ministro Alfonso Pecoraro Scanio ha mantenuto l’impegno di procedere ai necessari accertamenti circa le tante denunce pervenute al Ministero dell’Ambiente ed alle tante posizioni espresse su una gestione a dir poco discutibile e caratterizzata da atti e procedure che finalmente ne hanno determinato l’esito fatale.

La nomina del commissario nella persona dell’Onorevole Pappaterra è certamente il tentativo da parte del Ministro di dare una risposta che guarda alle sensibilità del territorio quale espressione autentica della propria classe dirigente e, di sicuro, mira alla costruzione di un equilibrio che vedrà nella nomina del futuro presidente e degli altri organismi una risposta puntuale anche alle legittime aspettative dei territori lucani. Se da un lato si assiste all’amareggiata reazione di chi vede in questa nomina una sorta di continuità con il passato, dall’altro si può certamente esprimere fiducia nelle ragioni che hanno indotto il Ministro Pecoraro Scanio alla nomina di Pappaterra, non escluse quelle dettate dalle convergenze tra le volontà delle due regioni attraverso i pareri che i Presidenti, De Filippo e Loiero, dovranno esprimere.

Chi attribuisce ai Verdi ed alle rappresentanze in seno alla giunta regionale le responsabilità di tale nomina evidentemente vuole costruire una motivazione surrettizia e fantasiosa per colpire la Federazione dei Verdi di Basilicata e l’Assessore Mollica a prescindere dalle responsabilità che ne investirebbero la sfera. Una competenza che rimane di stretta competenza delle Presidenze delle regioni che, fino a prova contraria, non sembrano essere in capo ad esponenti dei Verdi. Non di meno va considerato il fatto che la nomina viene effettuata da un ministro Verde e che quindi è sinonimo di garanzia per le scelte che si andranno a compiere già dal futuro più prossimo. Se “la realizzazione dell’elettrodotto Laino-Rizziconi e della Centrale del Mercure, del punto vendita al Santuario della Madonna delle Armi, dell’assurda riperimetrazione disegnata senza competenza che vorrebbe escludere aree di pregio come la Valle del Lao e quella del Mercure per consentire l’insediamento di impianti eolici, discariche, cave, centrali e cemento, solo per citare alcuni degli
esempi” dovessero materializzarsi, i Verdi di Basilicata saranno tra i più strenui difensori delle ragioni dei territori e delle popolazioni. Ma se tutto quanto paventato diventerà materia di confronto con le rappresentanze dei partiti, dei territori e delle istituzioni; se il clima delle relazioni dovesse subire l’auspicata svolta; se le rassicurazioni provenienti dalla storia politica di un uomo del centrosinistra dovessero trovare conferma, allora saremmo in presenza dell’avvio di una nuova fase e di una vera svolta nella vita del Parco Nazionale del Pollino.

I Verdi di Basilicata, assolutamente fiduciosi, avvieranno le necessarie interlocuzioni e solo dopo, senza pregiudizi, saranno disponibili a confrontarsi su illazioni che ora sono solo figlie del pregiudizio.
L’occasione è propizia per augurare buon lavoro al neo commissario nella speranza che da subito possa lavorare di concerto per abbattere quei confini amministrativi che negli ultimi mesi hanno compromesso non poco un’esperienza sovra regionale che, più che un’opportunità, per i territori ha costituito un punto di notevole debolezza.

Giancarlo D’Angelo
Presidente Federazione Regionale
VERDI Basilicata