Saremo presenti in queste piazze ed idealmente in tutte le piazze della provincia perché quello del lavoro è un tema che deve ritornare centrale nell’agenda politica sia a livello nazionale che a livello locale. Quest’anno il primo maggio acquista una importanza ancora maggiore perché, nelle ultime settimane, il numero di morti sul lavoro è aumentato drasticamente. Quando un lavoro è precario, è privo di tutele sindacali, quando sei costretto ad arrotondare la tua pensione lavorando a nero su un cantiere edile, quando sei sfruttato o ricattato per la mancanza del permesso di soggiorno, in un parola, quando sei privato della dignità di persona e di Lavoratrice e di Lavoratore, ecco che la logica di massimizzazione dei profitti ha preso il sopravvento.

In quella logica non c’è più spazio per altre esigenze e la morte viene messa nel conto. Gli incidenti sul lavoro sono la conseguenza diretta di questa mentalità. Si parla con riferimento a tali morti di martiri del Lavoro. Brutta parola martiri. Per dirla con Gabriele Polo, autore di un bellissimo editoriale sul Manifesto del 14.4.2007, brutta in generale e ancor più brutta per definire i morti sul lavoro. Chi muore sul lavoro non si immola per nessuna causa, è semplicemente vittima di omicidi. Omicidi da evitare con azioni concrete.

Ogni azione presuppone che si ritorni a considerare immanente il conflitto tra capitale e lavoro, tra capitale e vita. Per tutto questo saremo in piazza questo primo maggio con la proiezione di filmati su lavoro e non lavoro per porre l’attenzione su un argomento sempre attuale e che riguarda da vicino le nostre esistenze e la nostra quotidianità. Buon Primo Maggio.

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